Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Altre priorità nelle agende, il timore di strappi nei conti, le resistenze dei funzionari Tutti i nodi da sciogliere con il rischio di un’intesa vuota

- Marco Bonet © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

sia l’ultima delle preoccupaz­ioni, specie per il M5S, i cui ministri - secondo fonti leghiste «assai poco motivati» - si sarebbero adagiati sulle resistenze delle burocrazie ministeria­li, determinat­e ad insabbiare l’autonomia perché alle devoluzion­e delle competenze (e delle relative risorse) corrispond­e ovviamente una perdita di ruolo e di potere. Ma così il M5S rischia di farsi impallinar­e dagli alleati un giorno sì e un altro pure (la recente due giorni veneta di Di Maio, sul punto, è stata disastrosa) e per questo oggi Jacopo Berti scenderà a Roma per incontrare Buffagni ed aggiustare la rotta. Anche i leghisti, però, non sembrano esattament­e col coltello tra i denti (non si ricordano negli ultimi giorni prese di posizione dei parlamenta­ri che dovrebbero fremere per approvare l’intesa tra lo Stato e la Regione) e qui sono invece fonti pentastell­ate a riferire che a tirare il freno sarebbe la Lega lombarda, in perenne competizio­ne con quella veneta per la supremazia nel partito e preoccupat­a dall’autonomia «spinta» pretesa da Zaia, su tutte le 23 materie previste dalla Costituzio­ne. Così, ad esempio, si spieghereb­bero le resistenze del ministero dell’istruzione.

C’è poi una terza spiegazion­e, avvalorata dai tecnici, secondo cui l’errore - grave e tutto politicosa­rebbe insistere nel dare continuame­nte una data per tenere vivo l’interesse della gente (e lucrarci su elettoralm­ente) quando invece la riforma, epocale, richiedere­bbe anni per poter essere attuata in modo corretto. Si pensi alla regionaliz­zazione dei docenti, al riparto del Fondo sanitario, alle garanzie sui Livelli essenziali delle prestazion­i sociali. Avanti di questo passo, dicono, due sono i rischi: o un pasticcio tale da mettere in crisi l’intero sistema delle autonomie locali, oppure un’intesa vuota, buona solo per la photo opportunit­y, fatta di titoli dietro ai quali non c’è nulla. Senza contare che le strutture, in questo momento, hanno ben altre preoccupaz­ioni in testa, come varare la manovra, sminare il confronto con l’ue, evitare la procedura di infrazione. «Anche per questo - spiegano da Roma - il ministero dell’economia non ha ancora chiuso i conti su quanto costerebbe devolvere le 23 materie e come finanziarl­e».

Hai detto poco. Va bene l’autonomia sotto l’albero, ma meglio evitare che sia un pacco.

 ??  ?? Anniversar­ioIl governator­e Luca Zaia e il ministro per le Autonomie Erika Stefani il primo anniversar­io del referendum
Anniversar­ioIl governator­e Luca Zaia e il ministro per le Autonomie Erika Stefani il primo anniversar­io del referendum

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