Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Incidenti, la maglia nera va alla Padana superiore
Studio Aci: è la strada più rischiosa, con 4 morti e 97 feriti. In un anno 44 vittime nel Padovano
E’ la Padana Superiore, quella che attraversa Mestrino, Rubano, la città del Santo e Vigonza per poi collegarsi alla Riviera del Brenta, l’arteria più pericolosa della provincia di Padova. Qui infatti, nel corso del 2017, in base ai dati raccolti dall’aci e presentati ieri a Palazzo Zacco in Prato della Valle nella sede del Circolo Unificato dell’esercito, si sono verificati 78 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 4 persone e il ferimento di altre 97.
Al secondo posto di questa speciale classifica, c’è poi la Piovese con 56 incidenti, 4 morti e 78 feriti. Quindi, in terza posizione, c’è l’adriatica con 55 incidenti, 4 morti e 84 feriti. E dopo, a seguire, la Valsugana (53 incidenti, 2 morti e 82 feriti), la Padana Inferiore (31 incidenti, 2 morti e 57 feriti) e il tratto padovano dell’autostrada A4 (65 incidenti, nessun morto e 105 feriti).
In totale, durante tutto l’anno scorso (sempre dando retta ai dati diffusi ieri dall’aci alla presenza del presidente locale dell’istituto Luigino Baldan, del prefetto Renato Franceschelli, del sindaco di Padova, Sergio Giordani, e dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato), tra città e provincia sono capitati 2.898 incidenti, che hanno comportato la morte di 44 persone e il ferimento di altre 3.904. Nel dettaglio, i decessi hanno riguardato 28 uomini e 16 donne d’età compresa, nel 56,8% dei casi, tra i 18 e i 54 anni. Anche se esattamente un deceduto su quattro aveva più di 65 anni. A perdere la vita, inoltre, sono stati soprattutto i conducenti (35), dopodiché i passeggeri (6) e i pedoni (3).
Queste, invece, sono le principali cause che hanno determinato gli incidenti: guida distratta (38,6%), mancato rispetto dei segnali (23,4%), mancata distanza di sicurezza (10,7%) e velocità elevata (10,3%). Tutti i dati forniti ieri dall’automobil club, confrontabili con le altre province italiane, sono disponibili sul sito web, all’indirizzo www.lis.aci.it.
Brutta sorpresa ieri mattina per i responsabili dello spazio sociale Catai di Ponte San Leonardo, dove l’associazione svolge attività culturali e ha un’aula studio aperta nel fine settimana. Nella notte qualcuno ha bruciato due locandine all’esterno del portone: un manifesto della marcia «Non una di meno» del 24 novembre a Roma e la presentazione di un libro. «Non abbiamo denunciato e non sappiamo come interpretarle il gesto - dicono i responsabili - altre volte ci avevano disegnato delle svastiche, speriamo sia solo un burlone». (a.pist.)