Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ritorna in campo Saccardin
L’ex presidente della Provincia lancia una «Coalizione civica» modello Padova Gli interessati: ex M5S, Giacon (Porto Viro), Azzalin (Pd) e il Gruppo Bachelet
Il quadro politico in città è in evoluzione e non solo per i cambi di casacca nel centrodestra a Palazzo Nodari. In particolare, nell’area progressista c’è fermento in vista dell’assemblea proposta per le 18.30 di mercoledì prossimo all’hotel «Regina Margherita» da Federico Saccardin per costruire un’alleanza che si ponga l’obiettivo di un progetto, non solo amministrativo, per Rovigo.
Un appello che l’ex presidente di centrosinistra della Provincia, già segretario generale della Cisl, lancia prima ancora che ai partiti, al mondo associativo, del lavoro ma, pure, a chi, non appartenendo a gruppi organizzati, voglia condividere un percorso che, nello stile di lavoro, ricorda da vicino quello delle «Coalizioni civiche» nate a Padova e Bologna.
L’ipotesi starebbe raccogliendo l’interesse dei transfughi del Movimento 5 Stelle (M5S) che, in Polesine, ruotano attorno alla consigliera regionale Patrizia Bartelle e al consigliere comunale rodigino Ivaldo Vernelli, oggi aderenti a «Italia in Comune», partito che fa riferimento a Federico Pizzarotti e Alessio Pascucci, rispettivamente sindaco di Parma (ex grillino) e Cerveteri.
Domani sera il gruppo polesano si incontrerà per decidere se e come aderire al percorso prospettato da Saccardin, con un passaggio lunedì con il coordinatore regionale Damiano Fusaro, sindaco padovano di Granze. Alla riunione degli ex grillini potrebbe partecipare pure Thomas Giacon, ex sindaco di Porto Viro e, prima dell’addio al Pd, vicino alla componente della sinistra interna di Graziano Azzalin. Il consigliere regionale, insieme all’ex deputato Diego Crivellari, potrebbe partecipare all’iniziativa di Saccardin.
Interessato il Gruppo Bachelet che, in consiglio comunale, fa riferimento ai dem Andrea Borgato e Giorgia Businaro. Abboccamenti, inoltre, ci sarebbero stati tra Saccardin e Matteo Masin, consigliere di «Coscienza Comune», ex Rifondazione Comunista mentre, per ora, si chiamerebbe fuori la Lista Menon la cui capogruppo Silvia Menon, per diversi osservatori, potrebbe essere ponte tra il mondo civico e l’area progressista, nell’ottica di costituire anche fuori dal municipio un progetto di alternativa all’amministrazione di Massimo Bergamin.
«Siamo qui per supportare il sindaco con convinzione per tutto il mandato» intanto spiega Andrea Denti che, sciolto il Gruppo Misto, ha aderito a quello della Lega, insieme al rientrante Luca Gabban. Adesioni che modificano qualitativamente, ma non quantitativamente la maggioranza di Bergamin che, in un consesso di 32 eletti, può contare, oltre al proprio, su 16 voti certi (8 della Lega, 3 di Forza Italia (Fi), 3 di «Obiettivo Rovigo« (Or), 2 di «Presenza cristiana», dopo le defezioni di Alberto Borella, Simone Dolcetto, Daniela Goldoni, Matteo Zanotto.
«Con Zanotto si dialoga — assicura Nicola Marsilio, capogruppo del Carroccio — così come con Antonio Rossini». Ma quest’ultimo, consigliere di minoranza per «Fare!», non ci sta a passare per stampella di Bergamin. «Decido con la mia testa — sottolinea — se un provvedimento, studiati i documenti, è utile per la città, lo sostengo».
Movimenti anche in Fi che, dal Gruppo Misto, ha acquisito Renato Borgato. Lunedì sera all’hotel «Petrarca» gli azzurri si ritroveranno per fare il punto insieme a Davide Bendinelli e Piergiorgio Cortelazzo, rispettivamente coordinatore regionale e provinciale. Annunciate l’europarlamentare Elisabetta Gardini e la senatrice Roberta Toffanin.