Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cure e controlli a casa per i piccoli pazienti affetti da tumore «Un aiuto concreto per tante famiglie»
Giocare con i fratelli, fare colazione con calma in casa, starsene tranquilli sul divano a guardare un cartone o a leggere un libro. Tutto questo mentre un medico fa una visita completa, mentre un infermiere fa un prelievo o sistema il catetere o disinfetta cannule. Per i bambini malati di tumore curarsi in casa è un toccasana per la salute e per l’umore. Per questo l’ail, associazione italiana per la lotta leucemia, linfomi e mielomi, ha finanziato un progetto di assistenza specialistica a domicilio per 15 piccoli pazienti affetti da tumori del sangue. L’iniziativa ha trovato il supporto dell’azienda ospedaliera e dell’usl di Padova che hanno predisposto un’equipe di medici e infermieri pronti ad andare a casa dei piccoli pazienti per visite e prelievi. Da una parte l’azienda ospedaliera mette il «know-how», ovvero pediatri oncologici e infermieri specializzati, dall’altra l’usl affianca altri infermieri che apprenderanno l’approccio con i bambini e saranno in grado in futuro di occuparsi di altri piccoli malati. «Si tratta di un sostegno concreto alle famiglie – ha spiegato il professor Modesto Carli “fondatore” dell’oncoematologia pediatrica di Padova – i bambini ammalati potranno rimanere a casa mentre un medico li visita, oppure potranno fare il prelievo del sangue la mattina presto senza perdere giorni o ore di scuola». Al momento i bambini che possono affrontare a casa parte delle cure sono quindici, ma ospedale e Usl puntano ad arrivare a breve a una quarantina di pazienti.