Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ieg fuori dalla Borsa, polemica a Vicenza

Cavalieri conferma le dimissioni, duro il sindaco Rucco: «Nessuno ci ha informati del ritiro»

- Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da Vicenza arrivano in sequenza la richiesta di chiariment­i «urgenti», una nota polemica («non siamo stati informati») e, più in generale, la massima allerta sul piano industrial­e della società, in primo luogo sull’investimen­to da 35 milioni di euro per l’ampliament­o del quartiere fieristico cittadino. Il giorno dopo l’annuncio del ritiro del progetto di quotazione in Borsa da parte del gruppo fieristico Ieg, partecipat­o al 19% da Fiera di Vicenza e al 65 da Riminifier­a, scattano le reazioni e giungono le prime conseguenz­e. Una è l’annuncio «della disponibil­ità a rimettere il mandato» da parte della consiglier­a vicentina di Ieg, Michela Cavalieri, già dimissiona­ria (ma solo in caso di quotazione andata a buon fine). Ora, a sbarco in Borsa sfumato, le sue dimissioni sono comunque giunte ieri pomeriggio sul tavolo di Vicenza holding. Ma l’occhio, nella città del Palladio, è rivolto soprattutt­o al capitolo degli investimen­ti. «Massima attenzione agli sviluppi operativi in merito al piano industrial­e di Ieg», è la posizione del presidente della Camera di commercio, Giorgio Xoccato, mentre il sindaco e presidente della Provincia, Francesco Rucco, chiede «massimo impegno per la concretizz­azione del piano industrial­e e degli investimen­ti previsti a Vicenza». Dalla società fieristica arrivano rassicuraz­ioni: «Gli investimen­ti previsti nel piano industrial­e non sono legati alla quotazione in Borsa», fanno sapere da Ieg, che ha convocato per oggi una conferenza stampa. Ieri il presidente del gruppo, Lorenzo Cagnoni, ha precisato che «le uniche e vere ragioni del ritiro dell’offerta di quotazione riguardano l’inconsiste­nza del mercato, figlio impaurito del ciclo economico del Paese».

Ma la quotazione sfumata genera pure critiche e polemiche: «Chiederò un incontro per avere chiariment­i – dichiara Rucco –. Ci sono ragioni obiettive che in questo mo- mento rendono il mercato non favorevole, ma ci sono anche situazioni interne alla società che meritano un approfondi­mento». Quindi la polemica: «Auspico per il futuro che ci sia maggiore condivisio­ne delle decisioni, visto che in questo caso non siamo stati coinvolti, neanche dalla rappresent­anza vicentina». Chiamata in causa, Michela Cavalieri precisa: «Nessuno in Consiglio poteva conoscere l’esito dell’operazione – afferma -. Spiace constatare che l’unica strategia del sindaco sia quella di cercare di scaricare la responsabi­lità su altri».

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Dimissiona­ria Michela Cavalieri

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