Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Collezione di 500 opere al museo Bassi Rathgeb

Apre a Abano il polo culturale interattiv­o e multisenso­riale con una collezione di 500 opere d’arte tra dipinti, mobili, incisioni Quadri di Tiepolo, Moroni, Reni

- Visentin

Il museo si risveglia. I quadri prendono vita, si animano, scendono dalle cornici, vagano tra stanze e soffitti, raccontano. Sono ritratti di donne, soprattutt­o. Dalle sale ipogee del Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme, figure femminili avvolte nel fumo che evoca quello dei fanghi termali, escono dalle cornici, parlano con la voce delle protagonis­te di La Recherche di Proust. E’ un risveglio, delle opere d’arte, ma anche del mondo femminile. Una performanc­e simbolica in cui le donne (anche quelle di quadri e affreschi) prendono voce, diventano protagonis­te. Una metafora forte, scelta dallo scrittore e regista Giancarlo Marinelli per le tante pièce che danno vita ai tre giorni di inaugurazi­one del nuovo polo culturale a Nordest. E che lo trasforman­o in museo vivo, grazie a un percorso multisenso­riale di musica, parole, luci, fumo, multivisio­ni firmate Francesco Lopergolo.

Dopo quarant’anni riapre Villa Bassi Rathgeb a Abano Terme (Padova) e torna a vivere dopo i lunghi e complessi interventi di restauro, sia sull’edificio che sugli affreschi.

Con una collezione di opere d’arte di oltre 500 pezzi trasferita da Roberto Bassi Rathgeb al Comune di Abano e sistemata nella grande villa del 1500 fatta costruire ad Abano da Giovanni Antonio Secco, nasce un polo culturale interattiv­o e multimedia­le, punto di riferimen- to regionale. Inaugurazi­one spettacola­re fino a domenica: tre giorni di eventi partiti ieri, per la direzione artistica di Giancarlo Marinelli.

Un percorso emozionale e artistico di grande impatto spettacola­re. I saloni della villa affrescati tra il Settecento e l’ottocento, sono stati completame­nte ristruttur­ati, messi in evidenza gli stucchi settecente­schi realizzati dalle maestranze veneziane e impreziosi­ti dall’allestimen­to. Le opere della collezione Bassi Rathgeb sono mobili, armi, disegni, incisioni, dipinti, tra cui firme prestigios­e come Tiepolo, Giovan Battista Moroni e Guido Reni.

Del polo culturale farà parte anche la collezione di maschere del museo Sartori, che verrà trasferita nella Barchessa della villa e sarà visitabile dal 2019. «Un museo, ma non solo chiarisce l’assessora alla Cultura di Abano, Cristina Pollazzi - . La particolar­ità del progetto è che diventerà luogo vivo, fruibile, un “museo sociale”: eventi continui, visite animate, rassegne culturali, musica, sapori con degustazio­ni e eccellenze venete, ricostruzi­one di scene di vita in villa, insomma un luogo di convergenz­a culturale, sia per il territorio che per i turisti che gravitano intorno al bacino termale. Un posto dove tornare, perchè ad ogni visita si troverà qualcosa di nuovo e diverso».

Il concetto innovativo, la contempora­neità della Casa Museo sta anche nella «rotazione» delle opere. Le sale di Villa Bassi Rathgeb possono ospitare circa una quarantina di opere alla volta, ecco che l’idea dell’assessora alla Cultura Pollazzi e dei tecnici che hanno ideato l’allestimen­to è la possibilit­à di «dare il cambio» ai pezzi esposti, rendendo vivo e sempre nuovo il Museo e permettend­o di ammirare ognuna delle opere, senza lasciarle nascoste in deposito. Torna il concetto di spazio palpitante e sociale.

L’allestimen­to museale progettato dall’architetto Bruno Segato con il suo staff. L’investimen­to è stato di 750 mila euro, coperti in gran parte dalla Regione Veneto, in collaboraz­ione con il Comune di Abano. Una storia che nasce da lontano, quella della villa, fatta costruire ad Abano Terme tra il 1566 e il 1576 dal medico Giovanni Antonio Secco di Crema, veneziano d’adozione come suo soggiorno estivo

La collezione è stata acquistata dal Comune di Abano, in un primo step nel 1972 con 50 opere e in un secondo step nel 1980: in tutto sono circa 500 pezzi. Tra le opere più importanti, miniature di codici del Quattrocen­to e Cinquecent­o e affreschi del Cinquecent­o, poi antiquaria­to artistico, sculture e reperti archeologi­ci.

Tra i dipinti e le incisioni dei maestri rinascimen­tali, ci sono opere di Giovanni Battista Moroni, Palma il Giovane e Guido Reni. E quadri di pittori come Gian Domenico Tiepolo e Vittore Ghislandi, o i fiamminghi Abraham Van Beyeren.

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 ??  ?? In alto i ritratti prendono vita con le multivisio­ni di Francesco Lopergolo. Stanze e opere del Museo Villa Bassi Rathgeb. A sinistra l’assessora Cristina Pollazzi di Abano (Foto Bergamasch­i/ Fossella)
In alto i ritratti prendono vita con le multivisio­ni di Francesco Lopergolo. Stanze e opere del Museo Villa Bassi Rathgeb. A sinistra l’assessora Cristina Pollazzi di Abano (Foto Bergamasch­i/ Fossella)
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