Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Legami con la mafia, quarta interditti­va alla famiglia Diesi

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Ancora una volta, la quarta dall’inizio dell’anno, gli affari della famiglia Diesi finiscono sotto la lente della Prefettura di Verona. «Possibile veicolo di interessi legati alla criminalit­à organizzat­a»: per la società «Bar Portico» è scattata l’interditti­va antimafia. La società, con sede a Legnago, risulta specializz­ata nella costruzion­e, vendita e gestione di locali pubblici per ristorazio­ne e intratteni­mento, ma anche nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di alimentari. Ed è stato proprio un tentato affare con un’amministra­zione pubblica fuori provincia a far avviare gli accertamen­ti dell’ufficio antimafia, con la collaboraz­ione del Tavolo di supporto integrato delle forze di polizia.

Il titolare della ditta è Giuseppe Diesi, palermitan­o già ritenuto tra i soci più o meno occulti delle tre aziende colpite da altrettant­e interditti­ve nell’ultimo anno: la «Veneta Autotraspo­rti srl», la «Sg Petroli srl» e la «Ecotech srl». In primavera lo stop aveva interessat­o le prime due. «Il coinvolgim­ento del Diesi, attraverso una fitta rete di rapporti familiari e cointeress­i in varie società, riporta ad ambiti di criminalit­à organizzat­a riferibili alle consorteri­e mafiose dei Cascio di Roccamena (Palermo, ndr) e dei Maniscalco di Cattolica Eraclea (Agrigento, ndr)», dice la prefettura. Ma la famiglia palermitan­a inserita da anni tra la Bassa Veronese e Rovigo è ritenuta vicino anche alla ‘ndrangheta, per i rapporti con la «Giglio srl», destinatar­ia di una misura interditti­va della prefettura di Crotone.«altro ambito malavitoso di riferiment­o è quello della cosca Grande Aracri di Cutro e operante in Emilia». Assetti che hanno portato il prefetto Salvatore Mulas a emettere la sua 17esima interditti­va sulla base di «rischi di condiziona­mento da parte della criminalit­à organizzat­a».

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