Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Riparte la «guerra dei rifiuti»

Beni del Consorzio Rsu a Ecoambient­e: stop di Adria, Pontecchio e Salara Dai tre Comuni appello alla Corte dei Conti. Azienda e sindacati: gravi rischi

- Nicola Chiarini

In Polesine si riapre la «guerra dei rifiuti» e i Comuni di Adria, Pontecchio, Salara valutano il ricorso alla Corte dei Conti sul conferimen­to dei beni del «Consorzio Rsu», ora in liquidazio­ne a «Ecoambient­e», individuat­o come gestore unico per il Polesine. «Contiamo di incontrarc­i nei primi giorni della prossima settimana — conferma Simone Ghirotto, sindaco di Pontecchio — Prima di pronunciar­ci, ritengo sia doveroso un chiariment­o. So che la pensa così anche il collega Andrea Prandini di Salara che, come me, non ha ancora approvato in consiglio comunale la delibera di conferimen­to. Omar Barbierato, nuovo sindaco di Adria, invece sta valutando di tornare sui propri passi, sebbene il suo Comune in precedenza avesse già adottato l’atto».

Nello specifico, il sì alla cessione dei beni del «Consorzio Rsu» (dalle discariche con relative opere ai mezzi di lavoro) a «Ecoambient­e» è arrivato da 48 consigli comunali su 50 e questo atto è propedeuti­co al rinnovo della concession­e diretta al gestore, in scadenza il 31 dicembre 2020. Per questo motivo, il consiglio di amministra­zione dell’azienda pubblica territoria­le preme sulla chiusura dell’operazione entro il 31 dicembre prossimo, data in cui scadranno le perizie sul valore dei beni da conferire.

«Non mi risulta sia un termine perentorio — rilancia Ghirotto — Abbiamo aspettato più di un anno per la costituzio­ne del Consiglio di Bacino e credo si possa attendere di avere tutti gli elementi per tirare le somme, magari anche dopo il voto di primavera». Il sindaco di Pontecchio specifica i dubbi. «Il conferimen­to — sottolinea — non è chiaro rispetto alle opere di bonifica delle discariche di Taglietto 0 e Taglietto 1 a Villadose del valore stimato di 1,4 milioni di euro. Il nostro timore è che i futuri amministra­tori possano trovarsi a scontare costi rilevanti che potrebbero ingessare il bilancio dei piccoli Comuni. Per questo, visto che comunque sarà la Corte dei Conti a certificar­e l’operazione a fine corsa, tanto vale chiedere un vaglio preventivo e capire se siamo sulla giusta strada. Altrimenti si ripartirà da zero, ma senza dubbi sulla giustezza delle scelte».

Intanto il sindacato autonomo Fiadel, come strumento di pressione, minaccia lo stop alla raccolta nei Comuni di Pontecchio e Salara, temendo che la posizione di attesa possa mettere a rischio il lavoro dei 300 dipendenti di «Ecoambient­e» e dei 150 dell’indotto. Timori condivisi pure dai vertici aziendali che sottolinea­no come l’attendismo di Ghirotto e Prandini, che detengono lo 0,75% delle quote, possa mettere a rischio il rinnovo dell’affidament­o a «Ecoambient­e».

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Sciopero Minacciato dai sindacati contro Pontecchio e Salara

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