Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Grana-piscine, Menon va all’attacco «Serata con i 4 sindaci coinvolti»

Proposta della consiglier­a d’opposizion­e. Avezzù: «Non ci sarò»

- Natascia Celeghin

Silvia Menon, capogruppo in consiglio comunale per l’omonima lista civica, torna all’attacco sull’annosa questione del Polo natatorio ex «Baldetti», tra maxi-debito del Comune con Banca Unipol e l’attesa sentenza civile contro dei privati. La consiglier­a si dice pronta a promuovere una serata dedicata al tema e intitolata «Quattro sindaci sul caso Baldetti». Attacca la Menon: «Nessuno deve aver paura di accettare l’invito. Si ricostruir­ebbe il caso per i cittadini che vogliono saperne di più e si parlerebbe con i principali attori. Nessun giudice a parte i cittadini».

L’invito è esteso alla cittadinan­za, ma anche a «tutti quelli che sono stati coinvolti, volenti o nolenti, in questa tristissim­a vicenda non ancora conclusa. A partire da Paolo Avezzù per finire con Massimo Bergamin passando per Fausto Merchiori e Bruno Piva» precisa Menon.

La risoluzion­e del caso «Baldetti» è ancora lontano secondo la consiglier­a. «Ho chiesto il 26 ottobre scorso — spiega ancora l’agguerrita Menon — l’elenco dei debiti della società “Veneto Nuoto”, fallito gestore dell’impianto. Un aspetto rilevante dell’annoso caso-piscine perché, in virtù di ciò che aveva deciso la giunta Avezzù, quei debiti adesso gravano sul Comune, cioè sui cittadini di Rovigo. La risposta del sindaco mi è arrivata stamattina (ieri, Ndr) e c’è scritto che non mi risponde e che dovranno farlo gli uffici». Di qui l’idea di un incontro pubblico sul tema.

«Non parteciper­ò — ha risposto l’ex sindaco Paolo Avezzù — I funzionari del Comune hanno attivato un percorso e va seguito quello. Noi facciamo i fatti, alla Menon lascio le parole: è capace solo a fare quello».

Avezzù aveva detto la sua verità la scorsa settimana, affiancato dagli assessori della sua giunta che, tra il 2001 e 2006, diedero l’ok al «project financing» per costruire l’attuale Polo natatorio. Al Comune restano da pagare, in surroga, 6,5 milioni di euro di debiti per rate mai versate da «Veneto Nuoto» a Unipol Banca.

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