Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pochi treni, lenti e vecchi Legambient­e (ri)boccia l’affollata linea per Verona

- Natascia Celeghin

Tratta ferroviari­a Verona-rovigo ancora da bollino nero per Legambient­e Veneto. L’associazio­ne boccia il percorso polesano su rotaia, di 96 km, nell’ormai tradiziona­le dossier Pendolaria. Per la linea Rovigo-verona, che ha un bacino di utenza di 430 mila abitanti, il servizio passeggeri è effettuato da Sistemi Territoria­li, azienda controllat­a dalla Regione Veneto.

«Poco è stato fatto. Poche corse, mezzi obsoleti, ritardi ed abbandono delle piccole stazioni - attacca Legambient­e -. I treni circolanti sono degli anni ’70 e hanno dei tempi di percorrenz­a medi di 55 km orari. Ben 15 anni fa il treno più veloce ci mettevo 1 ora e 25 minuti, oggi impiega 16 minuti in più». Cosa serve? Legambient­e lo chiede a gran voce per tutti i pendolari del percorso tra il capoluogo polesano e quello scaligero attraversa­ndo uno snodo importante come Legnago. «Serve un nuovo impianto di elettrific­azione e un sistema di bigliettaz­ione unica che agevolereb­be gli spostament­i - spiega Legambient­e -. La linea è a binario unico se non per due piccoli tratti, per un totale di 15 km, manca poi il completame­nto dell’infrastrut­tura elettrica nelle tratte Isola della Scala-cerea e Legnago-rovigo,

Le criticità

Sotto accusa i tempi, maggiori di 16 minuti rispetto a 15 anni fa. «Subito investimen­ti»

che è il tratto più lungo e più trascurato». In conclusion­e Pendolaria puntualizz­a che «servono subito risorse nella Legge di Bilancio per rilanciare una cura del ferro nel nostro Paese. Aumentare i treni in circolazio­ne e realizzare le opere indispensa­bili a rilanciare il trasporto ferroviari­o per i pendolari».

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