Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’arbitro l’espelle, il giocatore lo trova in pizzeria e lo minaccia: ti brucio la casa

- Antonio Andreotti

Dopo un’espulsione, avrebbe minacciato un arbitro di calcio di bruciargli la casa. A rischiare una pesante squalifica è Matteo Fusetti, capocannon­iere del Calcio Rovigo che milita in Prima categoria. Denunciato per minacce alla Federazion­e italiana giuoco Calcio (Figc) di Venezia dall’arbitro di origine albanese Tudor Plarea, Fusetti sarà giudicato il 22 gennaio sotto il profilo disciplina­re dalla Procura della Figc. I fatti risalgono a dieci mesi fa, quando Fusetti militava nel Boara Pisani, sempre in Prima categoria. Durante la partita casalinga dell’11 marzo scorso contro i Colli Euganei, finita 2-3 per gli ospiti, nel secondo tempo Fusetti fu espulso con rosso diretto da Plarea e squalifica­to per due giornate.

Dopo la sanzione disciplina­re il giocatore avrebbe ritrovato l’arbitro alla pizzeria rodigina «Re Artù» qualche sera più tardi. Nel locale, dove Plarea lavora come pizzaiolo, sarebbe nato un alterco tra i due. La frase incriminat­a, «Attento o ti brucio la casa», sarebbe stata sibilata dall’attaccante all’arbitro. Plarea denunciò tutto alla Figc.

Finito sotto inchiesta disciplina­re, il 29enne Fusetti si difende a spada tratta. «Gioco a calcio da 15 anni — afferma l’attaccante — e sono stato espulso solo due volte. Quella sera in pizzeria non ho minacciato Plarea e non l’ho nemmeno offeso. Gli ho solo chiesto perché mi aveva buttato fuori e basta. Attendo il verdetto con molta serenità». A quella serata al «Re Artù» c’era Luca Domeneghin­i, attuale direttore sportivo del Calcio Rovigo e all’epoca ds del Boara Pisani. «C’è stato solo un vivace e reciproco scambio di battute tra Matteo e l’arbitro, durato dieci secondi. Nessun contatto fisico e neanche minacce» è la versione di Domeneghin­i.

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