Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Casellato si scusa, la società studia sanzioni
Insulti razzisti, espulso allenatore del rugby Rovigo
Ancora un episodio di razzismo sui campi di gioco. Questa volta nel rugby e in serie A: teatro dei fatti l’argos Arena, dove si stava disputando il derby valido per la quinta giornata di Continental Shield fra Petrarca e Rovigo Rugby. In campo i giocatori si scontrano e ci sono tante situazioni al limite: poi il fattaccio. L’allenatore del rugby Rovigo Umberto Casellato insulta un giocatore neozelandese con un epiteto razzista e l’arbitro lo espelle. Lui ammette e si scusa. La società studia sanzioni.
In tempi recenti, alle latitudini venete, un analogo episodio aveva riguardato Emiliano Bonazzoli, ex centravanti del Padova. Squalificato nell’ottobre del 2014 dopo Este-correggese per dieci turni «per avere, al termine della gara, rivolto espressioni discriminatorie per ragioni di razza, nazionalità e colore della pelle all’indirizzo del direttore di gara. Sanzione così determinata ai sensi dell’art.11 commi 1 e 2 del CGS». Il bersaglio fu Ramy Ibrahim Kamal Jouness, arbitro di origini marocchine della sezione di Torino e al centravanti dell’este fu comminato un maxi stop.
Ieri è successo di nuovo. Teatro dell’epiteto a sfondo razziale l’argos Arena, dove si stava disputando il derby valido per la quinta giornata di Continental Shield fra Petrarca e Rovigo Rugby, terminato poi con il blitz del Femi Cz per 27-20. In campo i giocatori si scontrano e ci sono tante situazioni al limite, come ogni derby che si rispetti. Poi il fattaccio. A inizio secondo tempo l’arbitro risparmia il mediano di mischia neozelandese Jeremy Iese SU’A dopo un intervento sconsiderato di quest’ultimo con tanto di presa al collo con braccio teso ai danni del terza linea rodigino Gianmarco Vian. Il coach del Femi Cz Umberto Casellato, evidentemente irritato per l’accaduto, perde la testa e rivolge un insulto a sfondo razziale a SU’A. Un insulto che non può passare inosservato, lo sente tutta la panchina e anche il quarto e quinto uomo, ovvero Andrea Spadoni di Padova e Riccardo Bonato di Rovigo. Immediata la segnalazione all’arbitro Shota Tevzadze e cartellino rosso diretto per il tecnico rossoblù.
Le versioni sull’accaduto da qui in poi sono le più disparate, fatto sta che Casellato, contrariamente ad altre occasioni in cui nessuno ammetteva la propria colpa, si rende conto dell’errore e decide di chiedere scusa subito. Senza “se” e senza “ma”: «La mia espulsione – ammette il coach trevigiano - è dovuta al fatto che mi sono lamentato per un brutto fallo di SU’A su uno dei nostri che è rimasto impunito, mi dispiace, mi sono scusato con squadra. Il cartellino rosso che mi ha dato l’arbitro è venuto dopo un tafferuglio a bordo campo e nella concitazione del momento ho rivolto a SU’A un insulto razzista per cui mi sono scusato con lui, con la squadra del Petrarca e la mia squadra. Mi dispiace per il mio comportamento, usare questo tipo di parole non fa parte del mio carattere e del mio modo d’essere». Sono le uniche dichiarazioni di Casellato, che poi fuori dallo stadio spegne il telefono. L’allenatore del Femi-cz Rugby Rovigo Delta al momento resta al suo posto per Francesco Zambelli, presidente della società rossoblù. Smentite le voci di un esonero in arrivo: «Ha avuto una sbandata – spiega Zambelli - durante un partita peraltro molto tesa. Sono molto dispiaciuto per queste cose, non siamo nel Medioevo. Sono sicuro che lui non è razzista, lo conosco da anni. Al momento Umberto resta dov’è. Gli faremo magari pagare il brutto episodio con una sorta di commutazione della pena in servizi socialmente utili».
Il direttore sportivo del Rovigo, Giuseppe Favaretto, è pronto ad un confronto diretto con Casellato: «Mi scuso con il Petrarca a nome di tutta la società dei Bersaglieri- ha dichiarato Favaretto - Casellato non è razzista. Faremo chiarezza con lui affinché queste cose non accadano mai più».
Dalle «Posse Rossoblù» e da Stefano Padoan, presidente dello storico club di tifoseria riconosciuto dalla società di viale Alfieri, ci si limita a prendere atto: «Mi dispiace sia accaduta questa cosa. – ha dichiarato Padoan- sbagliamo tutti. Gli organi preposti a verificare faranno il loro dovere». Sul fronte petrarchino il presidente Alessandro Banzato tende la mano: «La cosa apprezzabile – chiosa – è che siano arrivate le scuse, sia da parte sua che da parte della società. Per quanto ci riguarda va benissimo così, si può sbagliare in certi momenti e Casellato è un uomo di sport».