Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, un punto su cui recriminare
Mano cremonese su tiro di Bonazzoli. Bisoli: «Se non ci danno rigori così, non so cosa dire»
Finisce con un «tutti contro tutti» nella sala stampa dello stadio Zini e con reclami piccati su entrambi i fronti. La sentenza sul campo di Cremonese – Padova è 0-0, ma allo Zini succede di tutto. Rigori negati, gol annullati, interventi da «cartellino arancione». E la direzione del mediocre arbitro Guccini finisce per scontentare entrambe le contendenti. Il primo episodio, accaduto al 34’ del primo tempo, è clamoroso. Un netto rigore negato per un fallo di mano di Arini su un tiro di Bonazzoli che, oltretutto, sembrava avere buone chance di mettere a rischio l’incolumità di Ravaglia.
Protestano tutti, Bisoli non si dà pace e nel dopo gara sbotta: «Abbiamo sofferto venti minuti – tuona l’allenatore in sala stampa - perché non riuscivamo a tenere più palla. E se poi non ci danno certi rigori veramente non so cosa dire».
Infuriato Bisoli, ma non le manda a dire neppure Massimo Rastelli, che lamenta un fallo da rigore di Minelli su Arini e pure uno di Marcandella su Piccolo. A distanza di pochi minuti dall’intervento dell’allenatore del Padova, il dirimpettaio rilancia: «Purtroppo è il terzo rigore in una settimana che ci negano – batte i pugni l’allenatore della Cremonese - e ci siamo francamente stancati di quello che succede. Poi il gol mi sembrava regolare (in realtà la posizione sembra di leggero offside ndr), ma che ci possiamo fare? Sapevamo che il Padova avrebbe provato a sfruttare i nostri errori, e così è stato ma nel secondo tempo in campo c’era solo la nostra squadra. Ho contato quattordici tiri in porta contro i loro sei e dimenticavo anche il fallo in area di Marcandella su Piccolo. Il rigore non concesso al Padova? Guardo in casa mia e su un simile campo di patate non si può giocare a calcio».
Insomma, botta e risposta con qualche ragione su entrambi i fronti. Il penalty negato al Padova è netto e avrebbe potuto cambiare la partita, ma la squadra successivamente palesa i consueti difetti. Arretra il baricentro, rischia seriamente di subire gol, ne prende uno da Strizzolo annullato per una posizione di offside (millimetrica, ma la segnalazione sembra corretta) e si salva in un paio di casi con un pizzico di fortuna.
Il senso del pomeriggio è sempre lo stesso. Basteranno i pareggi senza gol per strappare la salvezza? Per ora il Padova galleggia, un punto a Cremona è indiscutibilmente un risultato da non disprezzare, stride forse piuttosto lo 0-0 interno con la Salernitana, battuta nell’anticipo di Benevento per 1-0 e tutt’altro che in forma nelle ultime settimane (risultato di Palermo a parte).
A piccoli passi la salvezza potrebbe anche arrivare attraverso i playout, ma la sensazione resta sempre quella che servirebbe più coraggio, un pizzico di spregiudicatezza in più per cambiare davvero marcia.
Bisoli ha difeso l’inserimento di Capello nel ruolo di trequartista, un esperimento che non aveva dato risultati esaltanti neppure lo scorso anno. E anche ieri l’attaccante, pur impegnandosi e dando tutto, è sembrato spaesato oltre che in difficoltà in alcuni tratti di partita, soprattutto nella ripresa quando la Cremonese ha provatoa vincere la partita. Insomma, è difficile dire se il Padova stia guarendo sul serio, o stia soltanto prolungando l’agonia.
Quel che è certo è che la salvezza diretta resta difficilissima, che il distacco dal sestultimo posto è davvero ampio e che, allo stesso tempo, i playout sono ampiamente alla portata. Per ora bisogna sapersi accontentare, più avanti ci sarà tempo per le sentenze definitive.