Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Una serata futurista Finazzer Flory di fronte a Marinetti
Un movimento del passato, che ha molto a che fare con il presente: questa è la visione che Massimiliano Finazzer Flory ha del Futurismo e che sta alla base dello spettacolo «Gran serata futurista», di cui è autore e interprete, in programmazione al Goldoni di Venezia martedì 19 ore 20.30. È una serata a ingresso libero, previo il ritiro dell’invito omaggio alla biglietteria del Teatro entro il 18 febbraio, fino ad esaurimento posti. L’introduzione è affidata al blogger Federico Blumer di «Viaggio di scoperta», mentre lunedì 18, alle 12 al caffè Florian, si potrà assistere alla presentazione dello spettacolo. Accompagna la performance di Finazzer Flory la danza di Sara Ippolito su coreografie di Michela Lucenti e musiche di Igor Stravinsky, Alfredo Casella e Ryuichi Sakamoto. I costumi sono creazione della Sartoria Brancato di Milano. L’ossatura dello spettacolo è costituita dai testi dei più importanti Manifesti Futuristi di Marinetti e dagli scritti di Giovanni Papini dal 1909 al 1916, che esplora i temi cardine del Futurismo dell’originalità e della novità. «È una performance sull’identità italiana – spiega Finazzer Flory – per attraversare e oltrepassare lo sguardo di chi, nostalgicamente, guarda al passato dell’identità italiana ignorandone la costante trasformazione. Un testo incendiario e provocatorio a favore dei giovani, del loro entusiasmo, della loro energia di cui abbiamo bisogno». Coraggio, velocità, originalità, accettazione della civiltà tecnologica, senso della grande città: tutto questo per scongiurare l’ipocrita separazione tra l’arte e la vita . Il progetto di Finazzer Flory affonda nel sue radici nel 2009/2010, ricorrenza del centenario dalla nascita del Futurismo, quando si è fatto promotore – da New York a Tel Aviv – della storia della Milano futurista, fino a girare, nel 2014, il suo primo film a New York, dedicato alla storia del Futurismo italiano riambientata in USA.