Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rogo a Murano Due morti e un’ustionata
Vicino sfonda la porta a calci e salva un’altra inquilina che però resta grave
Il forte calore e le grida dei vicini li hanno svegliati. Lui si è affacciato alla finestra, poi è tornato a letto, a fianco della moglie. Insieme, hanno aspettato i soccorsi, ma quando i vigili del fuoco sono arrivati era troppo tardi: una coppia di coniugi novantenni di Murano è morta intossicata dal fumo. L’inquilina del pian terreno, una donna di 45 anni, è stata strappata alle fiamme da un vicino che ha sfondato la porta ma resta gravissima. Unico illeso l’inquilino del secondo piano.
Il forte calore e le grida dei vicini li hanno svegliati. Lui si è affacciato alla finestra, ha aperto per far uscire il fumo o, forse, per cercare una via di fuga. Poi è tornato a letto, in fianco alla moglie. Insieme, hanno aspettato che venissero a salvarli, ma quando i vigili del fuoco sono arrivati era troppo tardi: Rosina Vitturi e Stefano Zalloni erano morti intossicati dal fumo. La coppia di coniugi, di 96 e 94 anni, viveva a Murano in un appartamento al primo piano della palazzina in calle Brassegio che ieri notte è andata in fiamme. Al piano terra abitava una donna di 45 anni, Alessia Costantini, ricoverata in gravi condizioni al centro grandi ustionati dell’ospedale di Padova e, al secondo, un uomo di 65 anni, Michele Rioda, l’unico ad esserne uscito illeso.
Ad accorgersi dell’incendio e a lanciare l’allarme, intorno alle 4 del mattino, è stato l’inquilino di un appartamento che si affaccia sulla corte interna, Alessio Altobelli. Era tornato a casa da poco e stava per addormentarsi quando ha visto le fiamme. Si è messo a urlare, il tempo di vestirsi ed è uscito per cercare di svegliare tutti i vicini della palazzina. Ha sfondato la porta d’ingresso, riuscendo a liberare la signora del piano terra. «Ho urlato ad Alessia di uscire, spiega Altobelli - poi ho tirato due pedate alla porta e l’ho sfondata. Faccio il falegname, quindi so dove colpire, ma credo che in una situazione diversa mi ci sarebbero voluti trenta tentativi». Lui, alle quattro di ieri notte, ancora si rigirava nel letto. Se non fosse stato così, forse, l’incendio avrebbe avuto un esito ancor più tragico.«alessia non voleva venire via, era nel panico e non trovava la sua cagnolina, Sissi – continua Altobelli – allora le ho dovuto dire una bugia, che il cane era già fuori, e l’ho trascinata in calle. Il fumo aveva già invaso le scalee dall’ appartamento uscivano le fiamme».
Proprio in quegli attimi concitatissimi, alla finestra dell’appartamento al primo piano si è affacciato Zalloni. Tutti gli hanno urlato di chiudere la finestra perché il fumo saliva soprattutto dall’esterno verso di lui. L’uomo e la compagna si sono messi a letto. Entrambi avevano qualche problema di deambulazione, di giorno c’era sempre una badante ad assisterli, per loro tentare di fuggire attraverso le scale sarebbe stato impossibile. Nel frattempo l’inquilino del piano superiore, svegliato dalle grida, è riuscito a mettersi in salvo giù dalle scale piene di fumo. Pochi minuti dopo sono arrivati i vigili del fuoco che hanno subito tentato di salvare la coppia di anziani, inutilmente. Vicino a loro c’era, morto, anche il gatto. I pompieri, arrivati con due autopompe lagunari e con una terza squadra da Mestre trasportata dal personale di Marittima sono riusciti a circoscrivere l’incendio, evitando che si estendesse alle case vicine. Per domare il rogo ci sono volute ore. Alle dieci gli esperti del Niat (nucleo investigativo antincendio territoriale) dei vigili del fuoco, insieme ai carabinieri di Murano, hanno eseguito un primo sopralluogo nell’edificio, posto sotto sequestro dal magistrato di turno Andrea Petroni. Dalla verifica sembrerebbe che il rogo sia scaturito da una candela rimasta accesa nella casa della donna ricoverata in prognosi riservata, ma servono ulteriori analisi per confermarlo. Tutta la palazzina è inagibile, mentre case e negozi adiacenti, non hanno subìto danni.