Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
M5S, Cunial vota con le opposizioni Verso il provvedimento disciplinare
Berti: «Chi non si riconosce più nel Movimento si dimetta»
Nei giorni bollenti di Verona, anche nel Movimento 5 Stelle l’accoppiata donne e politica fa scintille. Dopo l’intervento a sorpresa - per altro criticatissimo nelle chat venete interne al Movimento - della senatrice Tiziana Drago al Congresso internazionale della famiglia tradizionale, ieri è esploso (l’ennesimo) caso Cunial. Parliamo di Sara Cunial, la deputata vicentina del M5S che dopo aver sposato a spada tratta la battaglia no vax, ora annuncia di aver votato gli emendamenti sul revenge porn delle opposizioni perché «Gli ordini di scuderia non sono più così affidabili». Parole come pietre. Il post sui profili social di Cunial prosegue sulla stessa linea: «Il reiterarsi di votazioni contro emendamenti necessari e di buon senso come quelli delle opposizioni è stato un enorme errore tattico». Le reazioni non si fanno attendere. Jacopo Berti, consigliere regionale e proboviro spiega: «Da proboviro non posso commentare per statuto. Vedremo se ci saranno richieste di attivazione». Traducendo liberamente, la posizione di Cunial, per altro ormai isolata rispetto ai compagni di partito anche sul territorio, è sempre più in bilico. «In generale, - aggiunge Berti - è giusto e rispettabile che un eletto cambi idea e non si trovi più a suo agio all’interno del Movimento che gli ha permesso di entrare alla Camera. A quel punto, però, le dimissioni sono l’unica via nel rispetto delle persone che ti hanno votato. Nessun medico ha ordinato a nessuno di rivestire un ruolo politico». E il questore M5S alla Camera, il bellunese Federico D’incà chiude: «Al Senato c’è una proposta ad hoc del M5S sul revenge porn, fare tutta questa confusione su emendamenti al Codice rosso, provvedimento che inasprisce le pene per i reati contro le donne non ha molto senso».