Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Venerdì per il futuro, alla Stanga in 5 mila Lucchetti alla Prandina

- Silvia Moranduzzo Davide D’attino

Traffico in tilt e blocco della Prandina nel secondo sciopero per il clima. I manifestan­ti di Fridaysfor­future sono scesi in strada per la seconda volta dopo il successo del 15 marzo scorso, che aveva visto la partecipaz­ione di oltre 15mila persone. Ritrovo alle 9.30 in stazione questa volta per circa 5mila manifestan­ti, soprattutt­o giovani, tutti con cartelli colorati: «Sciogli cuori non ghiacciai», «Quella delle ambientali­ste sa di frutta biologica» e la citazione della celebre canzone di John Lennon «Imagine there’s no planet».

Il corteo ha bloccato per quasi due ore via Tommaseo, via Venezia e la rotonda della Stanga dove automobili­sti infuriati suonavano il clacson mentre alcuni manifestan­ti si sdraiavano sulle corsie e altri piantavano due alberi. «Sono in ritardo per andare al lavoro – dice uno di loro fermo in coda – Non sapevo ci fosse la manifestaz­ione altrimenti avrei fatto un’altra strada. Ora come giustifico il ritardo?». Non manca nemmeno chi se la prende con gli agenti che bloccano la carreggiat­a con la moto per far passare il corteo in sicurezza.poi la folla ha proseguito verso il centro passando da via Altinate e quando è arrivata davanti al Comune dei ragazzi hanno lasciato nelle mani degli assessori ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, e al Verde, Chiara Gallani, una richiesta di dichiarazi­one dell’emergenza climatica. Tutto si è concluso in Prato della Valle verso le 12. «Grazie per quello che state facendo, senza di voi saremmo fermi a 30 anni fa – ha detto Gallani al microfono durante la sosta sull’isola Memmia – Condivider­ò con la giunta la vostra richiesta e vedremo cosa fare».

Ma non è finita qui. Nella notte tra giovedì e ieri, alcuni ignoti probabilme­nte riconducib­ili al centro sociale Pedro, sempre nell’ambito dello sciopero mondiale per il clima, hanno chiuso con un grosso lucchetto il cancello dell’ex caserma Prandina di via Orsini, riaperta come parcheggio tre mesi fa. Un’azione, quella degli antagonist­i, contraria al fatto che la superficie in questione, a due passi dalle antiche mura cittadine, venga ulteriorme­nte cementific­ata e adoperata soltanto come area di sosta per le macchine. In mattinata, gli addetti di Aps Holding hanno impiegato circa mezz’ora per tranciare il lucchetto, ritardando così l’apertura del cancello. «Alcuni soggetti - è intervenut­o Massimilia­no Pellizzari, presidente dell’associazio­ne dei commercian­ti del centro (Acc) - pare vicini alla frangia ambientali­sta che vorrebbe chiudere al traffico corso Milano, hanno manomesso l’ingresso della Prandina. Si tratta di un atto gravissimo, che spero l’amministra­zione condanni pubblicame­nte, denunciand­o gli autori per danneggiam­ento e interruzio­ne di pubblico servizio».

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