Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Incidente da ubriaco e con l’auto distrutta Assolto: test non valido
Era tornato a casa completamente ubriaco e probabilmente non si era nemmeno reso conto di aver fatto un incidente: era la sua auto a mostrare chiari segni di uno scontro avvenuto chissà dove. I carabinieri lo avevano trovato a casa, semincosciente, e il 118 lo aveva portato in ospedale. Finito a processo per guida in stato di ebbrezza, difeso dall’avvocato Marco Vendramini, è stato assolto: è vero che il tasso alcolemico riscontrato in ospedale era di 2.1, ossia quattro volte superiore al consentito, ma nessuno ha chiesto all’imputato il consenso al prelievo del sangue, pertanto il giudice lo ha assolto. La vicenda ha per protagonista L.D., un 25enne di Albignasego che la notte del 24 aprile del 2016 ha rischiato grosso. Il ragazzo quella sera era uscito con degli amici e aveva evidentemente esagerato con l’alcol I carabinieri erano giunti a casa sua in piena notte, chiamati dai vicini che avevano sentito delle urla. L’auto era parcheggiata fuori con lamiere divelte e finestrini distrutti; in casa c’era L.D., a terra, al limite del coma etilico. Alle due di notte i carabinieri hanno chiamato l’ambulanza e hanno fatto portare il giovane in pronto soccorso. Stando alle testimonianze in ospedale, qualcuno gli avrebbe chiesto se acconsentiva al prelievo del sangue per accertare il tasso alcolemico (l’auto, era evidente, era stata distrutta guidando in stato d’ebbrezza). Ma il ragazzo non ha firmato alcuna autorizzazione. A dispetto del 2.1 risultato dal test, senza consenso scritto al prelievo si deve assolvere. (r.pol.)
Esponenti di Forza Nuova di Padova su Facebook attaccano don Luca Favarin, parroco che gestisce la coop di accoglienza «Percorso vita», che ha aperto un nuovo centro per migranti all’arcella. «Don Favarin si occupa di Dio denaro», accusano i neofascisti accomunando don Favarin all’inchiesta sui migranti che ha travolto Padova lo scorso anno. Il parroco della coop (mai coinvolta da inchieste) replica: «Che vengano a conoscere i nostri ragazzi, e che ci diano una mano, invece che lanciare proclami elettorali razzisti e xenofobi». (r.pol.)