Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’egitto di Belzoni, al San Gaetano la prima mostra «immersiva»
Obiettivo
Ci auguriamo, dice l’assessore, di superare il tetto dei 150 mila visitatori in otto mesi
Per dirla con l’entusiasmo dell’assessore alla Cultura del Comune di Padova, Andrea Colasio, «sarà la prima grande mostra di carattere scientifico ospitata all’interno del centro culturale San Gaetano». Stiamo parlando de «L’egitto di Belzoni. Un gigante nella terra delle piramidi», l’esposizione multimediale in programma dal 25 ottobre al 28 giugno dell’anno prossimo nei locali dell’ex tribunale di via Altinate, rimessi a nuovo per l’occasione con il rifacimento dei sistemi di sicurezza e degli impianti elettrici e di condizionamento.
L’evento, che si svolgerà in contemporanea con quello della Fondazione Bano a Palazzo Zabarella dedicato a Van Gogh, Monet e Degas (dal 26 ottobre al primo marzo 2020,
opere provenienti dalla Mellon Collection of French Art del Virginia Museum of Fine Arts di Richmond), sarà appunto incentrato sulla figura dell’esploratore padovano Giovanni Battista Belzoni, scomparso nel 1823 a soli 45 anni, «un omone bellissimo, biondo con gli occhi azzurri e alto più di due metri, tanto che una volta — ricorda Colasio — in un circo inglese, vestì i panni di Sansone Patagonico e si caricò sulle spalle ben undici persone».
La mostra, pensata sia per i bambini che in particolare per gli studiosi più appassionati, sarà composta da oltre 200 «pezzi» in arrivo, solo per citarne alcuni, dal British Museum di Londra, dal Museo del Louvre di Parigi, dal Bristol Museum dell’omonima città britannica, dai Musei Vaticani e dal Museo Egizio di Torino.
«Più o meno scherzosamente — osserva l’assessore — Belzoni viene definito l’indiana Jones di Padova. Ma, in realtà, siamo di fronte a uno dei pionieri dell’archeologia e soprattutto al fondatore dell’egittologia». L’evento, organizzato da Palazzo Moroni insieme con il consorzio regionale Città d’arte del Veneto e sostenuto principalmente dalla Fondazione Cariparo, durerà otto mesi tondi: «Speriamo di superare il tetto dei 150 mila visitatori», si augura Colasio.
Per l’occasione, come già segnalato in avvio, il San Gaetano sarà completamente rimesso a nuovo e, nell’agorà, troverà spazio la ricostruzione di una mega piramide.
«Sarà una mostra letteralmente immersiva — racconta l’assessore — e sembrerà davvero di trovarsi nell’antico Egitto», passeggiando a fianco del busto di Memnone, della tomba di Seti, del sito archeologico di Abu Simbel e della piramide di Chefren. Soltanto alcune delle numerose scoperte di Belzoni, il gigante padovano.