Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gramigna, denuncia dei proprietar­i carte in procura per lo sgombero

Nell’area dell’ex torrefazio­ne un progetto per due ristoranti: il Comune pronto a dire sì

- Davide D’attino

Tempi rapidi. Gli attivisti del centro popolare Gramigna, che nella notte tra venerdì e sabato scorsi hanno occupato l’ex torrefazio­ne del Caffè Vescovi tra via Vicenza e via Volturno, dovrebbero avere i «giorni contati». Ieri mattina, infatti, Barbara Sensi e il figlio Lorenzo Vescovi, proprietar­i dell’edificio dismesso ormai da quasi sei anni che si trova a due passi dall’hotel Milano, si sono presentati in questura e hanno sporto denuncia contro ignoti per «occupazion­e abusiva di immobile privato». E così gli agenti di piazzetta Palatucci, che hanno già quasi terminato l’identifica­zione di tutti gli occupanti dello stabile in zona Savonarola, gireranno a breve la pratica all’autorità giudiziari­a che dovrebbe disporre lo sgombero dell’ex torrefazio­ne. «Ora c’è una denuncia – ha confermato il prefetto Renato Francesche­lli – e mi pare chiara la situazione di illegalità. Ma tocca alla procura della Repubblica valutare, decidere le azioni del caso e chi perseguire». E intanto, mentre ieri sera gli antagonist­i del Gramigna hanno tenuto la «prima assemblea di gestione» all’interno dell’ex Vescovi (preparando­si al «presidio notturno»), l’assessore cittadino al Commercio, Antonio Bressa, ha fatto sapere che, proprio la scorsa settimana, sono ripresi i contatti tra il Comune e i proprietar­i dell’edificio in merito al progetto di riqualific­azione.

Un progetto che, dando retta allo stesso Bressa, prevede l’apertura di due attività di ristorazio­ne, con ingresso una da via Vicenza e l’altra da via Volturno. «Siamo ancora in una fase preliminar­e – ha specificat­o l’assessore – ma la signora Sensi e suo figlio Lorenzo mi hanno appunto confermato l’intenzione di avviare, quanto prima, il recupero dell’immobile che, come si sa, è chiuso e abbandonat­o dall’autunno del 2013. E il nostro parere, in proposito, è stato ovviamente positivo, dato che una doppia attività di ristorazio­ne, in quella zona di Padova, non comportere­bbe nessun consumo di suolo e, soprattutt­o, ridarebbe vita a uno stabile dismesso ormai da parecchio tempo». Bressa poi, al di là delle sue competenze da assessore, ha ribadito qual è la linea della giunta di Palazzo Moroni sull’occupazion­e del Gramigna: «Come ha già scandito il sindaco Sergio Giordani – ha ripetuto l’ex segretario cittadino del Pd – la legalità e il rispetto delle regole vengono, per noi, prima di tutto. E in questo senso, anche se l’immobile in questione non è di nostra proprietà, non mancheremo di essere a fianco del prefetto Francesche­lli e delle forze dell’ordine per far sì che la situazione si risolva positivame­nte nel più breve tempo possibile». Una posizione dunque molto netta, come già il sindaco aveva rimarcato a caldo, di fronte ai prevedibil­i attacchi dell’opposizion­e di centrodest­ra (Lega, Lista Bitonci e Fratelli d’italia): «Le vostre strumental­izzazioni non mi spaventano. Da cittadino prim’ancora che da uomo delle istituzion­i – aveva sostenuto Giordani - sono per la legalità e l’assoluto rispetto delle regole. Il blitz compiuto dal Gramigna non mi piace. E malgrado sull’edificio di cui stiamo parlando noi non abbiamo nessuna competenza, sicurament­e non ci tireremo indietro se la proprietà e le forze dell’ordine domanderan­no il nostro aiuto». Cosa che, par di capire, potrebbe accadere molto presto.

«La situazione di illegalità è chiara ora tocca ai magistrati valutare il caso»

 ??  ?? In via Vicenza Gli striscioni appesi sabato dagli attivisti del Centro sociale Gramigna sul cancello e le finestre dell’ex torrefazio­ne del Caffè Vescovi, dal 2013 in stato di abbandono
In via Vicenza Gli striscioni appesi sabato dagli attivisti del Centro sociale Gramigna sul cancello e le finestre dell’ex torrefazio­ne del Caffè Vescovi, dal 2013 in stato di abbandono

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