Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, la vetta è solitaria
I biancoscudati espugnano Modena e restano a punteggio pieno. Gol decisivo di Castiglia al 35’ Sullo nel finale fa turnover mantenendo l’equilibrio: «Gruppo eccezionale, ma siamo solo all’inizio»
A voler essere prudenti, si potrebbe sottolineare che il Padova a punteggio pieno dopo tre partite ha battuto tre squadre ripescate. Obiezione debole e capziosa, considerando che chi non è di primo pelo nel calcio sa bene che spesso e volentieri è più difficile affrontare le cosiddette «piccole» a inizio stagione.
Soprattutto se si sta parlando di una squadra nuova di zecca, smantellata e ricostruita. Salvatore Sullo si toglie pure qualche sassolino, quando a fine gara dopo aver espugnato anche Modena, fa notare senza esporsi chiaramente e mordendosi un po’ la lingua che lo scetticismo che lo circondava lo ha un po’ ferito. Dice e non dice, fa capire, però poi torna subito ad abbassare l’asticella, sottolineando che il suo Padova deve ancora migliorare molto: «Ho tanti giocatori che meriterebbero di giocare – preferisce sottolineare – ma di sicuro giocheranno più avanti perché la stagione è lunga. Credo che dobbiamo migliorare molto sotto il profilo della prestazione, ma sinora abbiamo vinto tre partite con un allenatore che tutti dicevano che avrebbe fatto questo o quello… Dobbiamo riuscire ad essere bravi ed equilibrati, non ho bisogno di gestire il gruppo, fino ad oggi ho persone eccezionali che stanno facendo un gran campionato. Abbiamo una squadra nuova che ha vinto sempre, ma abbiamo appena iniziato. Aspettiamo quello che succederà, ma continuiamo a lavorare e migliorare».
In realtà nessuno poteva immaginare come avrebbe risposto il Padova dopo una retrocessione, un precampionato per forza di cose un po’ frenato e con un tecnico alla prima esperienza da head coach.
Per avere certezze prima del via la professione giusta sarebbe stata l’indovino, semplicemente perché non c’erano e non ci sono termini di paragone. Sinora Sullo vince su tutta la linea. I suoi attaccanti magari non segneranno come cecchini (rigori a parte), ma il concetto di squadra che traspare ed emerge dalle prime tre uscite è davvero promettente. C’è una squadra armonica, che lotta, che si muove bene, che magari deve affinarsi coniugando cuore, gambe e capacità di non perdere gli equilibri, ma che di sicuro quanto a qualità ha poco da invidiare alle altre big del girone.
Il gol decisivo è una manovra da manuale del calcio, con l’apertura di Santini per Fazzi e il cross pennellato per il cecchino (lui sì) Castiglia. Segnò nove gol alla Pro Vercelli nel suo anno migliore in B, poi si era un po’ perso, ma sulle sue qualità ci sono pochi dubbi. Terzo tempo perfetto, Laurenti sovrastato e palla alle spalle di Gagno. Che prima aveva detto no a Santini, giocatore di categoria che sa far salire la squadra pur senza fare sfracelli e che a questi livelli risulta molto utile anche senza segnare.
Il secondo tempo offre qualche sofferenza quando entra Sodinha, che con la bilancia avrà un rapporto complicato, ma col pallone ci sa fare. I pericoli corsi sono minimi, nel finale c’è pure un contropiede sprecato. E in arrivo adesso c’è il Carpi, ossia il primo big-match.