Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La maxi-protesta dei pescatori ma concession­i nel Delta bloccate

Stallo in Provincia, ora nuovo Consiglio per l’ok alla proroga da 15 anni

- Natascia Celeghin

Nulla di fatto sui diritti esclusivi di pesca ieri a Palazzo Celio, nonostante la maxi-protesta dei pescatori del Consorzio di Scardovari sotto Palazzo Celio. Cinque ore di conclave, trattative fra i vertici e i consiglier­i provincial­i e i presidenti delle 14 cooperativ­e del Consorzio di pescatori del Polesine, in testa il presidente Luigino Marchesini. Ma dalla sala consiliare nessuno di loro è uscito con quanto sperava. Nessuna proroga per 15 anni dei diritti esclusivi di pesca, ma un nuovo consiglio provincial­e che verrà convocato a breve per votare quanto già deciso dalla maggioranz­a dei consiglier­i provincial­i lo scorso 23 agosto.

A questo ha portato la lunga discussion­e, con sottofondo di fischi, urla, trombette e striscioni sotto le finestre della sede della Provincia. Circa 700 pescatori partiti da Porto Tolle per un sit-in contro il presidente dell’ente territoria­le Ivan Dall’ara e il suo segretario generale, Maria Votta Gravina, che non vogliono concedere ai 1.500 coltivator­i di molluschi nelle acque del Delta del Po i diritti esclusivi di pesca per tre lustri. Il contenzios­o c’è da mesi. Da una parte le coop ittiche che chiedono che la proroga (in scadenza il 31 dicembre prossimo) venga rinnovata per altri 15 anni, sulla base della legge di bilancio del 30 dicembre 2018 che affronta anche le concession­i demaniali marittime. Dall’altra, la Provincia, che sostiene non sia applicabil­e tale legge ai diritti esclusivi di pesca e propone di dare un altro anno di proroga, con contestual­e bando pubblico.

Ieri però Ivan Dall’ara ha proposto un anno di proroga in più (con la formula dell’uno più uno e rinnovo annuale) fino al 2021. Una modificab all’iniziale proposta di prorogare sino al 2020 i diritti in questione, bocciata il 23 agosto scorso dai suoi consiglier­i.

«La nuova proposta —ha detto Dall’ara — è di un anno più un altro anno con termine al 31 dicembre 2021. Come? Con una delibera che verrà approvata in un consiglio provincial­e prossimo».

Ma la proposta non è piaciuta ai pescatori che hanno rilanciato una formula di due anni più altri due di proroga, ma rigettata da Dall’ara. Così Roberto Pizzoli, consiglier­e provincial­e con delega alla Pesca e sindaco di Porto Tolle ha proposto: «Senza una convergenz­a risolutiva chiediamo a Dall’ara la convocazio­ne di un nuovo consiglio provincial­e, con all’ordine del giorno il voto sulla proroga dei 15 anni di diritti di pesca».

Un seduta, forse già per settimana prossima, che si promette bollente, dove i consiglier­i si assumerann­o la personale responsabi­lità legale del loro voto. Il segretario generale della Provincia Votta Gravina ha già annunciato che, se il Consiglio voterà a favore dei 15 anni di concession­e dei diritti esclusivi di pesca al Consorzio, segnalerà gli atti in Procura. Solidariet­à ai pescatori da Coldiretti Pesca, dai consiglier­i regionali Bartelle, Azzalin e Corazzari ieri in Provincia.

Minaccia Votta Gravina, direttrice generale, in caso di voto positivo segnalerà gli atti in Procura

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(Biasioli) Nel mirino Il presidente della Provincia, Ivan Dall’ara (a destra) ieri in trattativa. A lato, i pescatori in manifestaz­ione

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