Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La maxi-protesta dei pescatori ma concessioni nel Delta bloccate
Stallo in Provincia, ora nuovo Consiglio per l’ok alla proroga da 15 anni
Nulla di fatto sui diritti esclusivi di pesca ieri a Palazzo Celio, nonostante la maxi-protesta dei pescatori del Consorzio di Scardovari sotto Palazzo Celio. Cinque ore di conclave, trattative fra i vertici e i consiglieri provinciali e i presidenti delle 14 cooperative del Consorzio di pescatori del Polesine, in testa il presidente Luigino Marchesini. Ma dalla sala consiliare nessuno di loro è uscito con quanto sperava. Nessuna proroga per 15 anni dei diritti esclusivi di pesca, ma un nuovo consiglio provinciale che verrà convocato a breve per votare quanto già deciso dalla maggioranza dei consiglieri provinciali lo scorso 23 agosto.
A questo ha portato la lunga discussione, con sottofondo di fischi, urla, trombette e striscioni sotto le finestre della sede della Provincia. Circa 700 pescatori partiti da Porto Tolle per un sit-in contro il presidente dell’ente territoriale Ivan Dall’ara e il suo segretario generale, Maria Votta Gravina, che non vogliono concedere ai 1.500 coltivatori di molluschi nelle acque del Delta del Po i diritti esclusivi di pesca per tre lustri. Il contenzioso c’è da mesi. Da una parte le coop ittiche che chiedono che la proroga (in scadenza il 31 dicembre prossimo) venga rinnovata per altri 15 anni, sulla base della legge di bilancio del 30 dicembre 2018 che affronta anche le concessioni demaniali marittime. Dall’altra, la Provincia, che sostiene non sia applicabile tale legge ai diritti esclusivi di pesca e propone di dare un altro anno di proroga, con contestuale bando pubblico.
Ieri però Ivan Dall’ara ha proposto un anno di proroga in più (con la formula dell’uno più uno e rinnovo annuale) fino al 2021. Una modificab all’iniziale proposta di prorogare sino al 2020 i diritti in questione, bocciata il 23 agosto scorso dai suoi consiglieri.
«La nuova proposta —ha detto Dall’ara — è di un anno più un altro anno con termine al 31 dicembre 2021. Come? Con una delibera che verrà approvata in un consiglio provinciale prossimo».
Ma la proposta non è piaciuta ai pescatori che hanno rilanciato una formula di due anni più altri due di proroga, ma rigettata da Dall’ara. Così Roberto Pizzoli, consigliere provinciale con delega alla Pesca e sindaco di Porto Tolle ha proposto: «Senza una convergenza risolutiva chiediamo a Dall’ara la convocazione di un nuovo consiglio provinciale, con all’ordine del giorno il voto sulla proroga dei 15 anni di diritti di pesca».
Un seduta, forse già per settimana prossima, che si promette bollente, dove i consiglieri si assumeranno la personale responsabilità legale del loro voto. Il segretario generale della Provincia Votta Gravina ha già annunciato che, se il Consiglio voterà a favore dei 15 anni di concessione dei diritti esclusivi di pesca al Consorzio, segnalerà gli atti in Procura. Solidarietà ai pescatori da Coldiretti Pesca, dai consiglieri regionali Bartelle, Azzalin e Corazzari ieri in Provincia.
Minaccia Votta Gravina, direttrice generale, in caso di voto positivo segnalerà gli atti in Procura