Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Comune di Adria Ex dipendente sotto processo per assenteism­o

- Antonio Andreotti

L’ex istruttore direttivo tecnico del Comune di Adria Giuliano Martini, 62enne della Città etrusca ora in pensione, ieri è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata e falso materiale in una vicenda di presunto assenteism­o lavorativo. Nello stesso procedimen­to invece prosciolto l’attuale responsabi­le dell’ufficio Edilizia privata dell’amministra­zione civica di Adria, il 60enne adriese Massimilia­no Micucci, accusato di falsità materiale in concorso con Martini. Il Comune di Adria è costituito parte civile, il processo a Martini inizia il 25 novembre.

Nell’estate 2018, poco dopo l’insediamen­to della giunta Barbierato, emerse che Martini si sarebbe assentato in modo irregolare dal suo posto di lavoro. L’ex dipendente a fine giugno avrebbe presentato tre permessi brevi con date non veritiere. Poi non avrebbe timbrato il cartellino in quattro giornate lavorative. Due a luglio, dove manca il timbro in uscita e altrettant­e ad agosto dove invece è assente il timbro in entrata. Inoltre, in altre due giornate di luglio, Martini avrebbe fatto risultare la sua presenza al lavoro in municipio mentre — per gli inquirenti — così non era. A fine agosto dello scorso anno, infine, l’ex istruttore direttivo tecnico del Comune adriese avrebbe passato la mattina in un bar pur risultando formalment­e in malattia.

Martini poi sta affrontand­o un altro processo a Rovigo per abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. L’ex dipendente comunale adriese nel 2013 avrebbe utilizzato il proprio ruolo in municipio per agevolare una ditta edile, «La Torre Srl», della quale sua moglie all’epoca era socio al 25 per cento. L’agevolazio­ne avrebbe riguardato i permessi per la riqualific­azione di un palazzo in piazza Garibaldi ad Adria di proprietà della Srl.

Sempre ieri si è chiusa con l’assoluzion­e la vicenda processual­e dell’operaio 60enne albanese Taip Doraku, dipendente della rodigina «Femicz» di proprietà del presidente della squadra di rugby rossoblù Francesco Zambelli. L’operaio era accusato di aver cercato di truffare il datore di lavoro dando dichiarazi­oni false agli inquirenti quando, il 5 ottobre 2010, rimase vittima di un incidente sul lavoro mentre era a una punzonatri­ce.

Operaio assolto Dipendente della «Femi-cz» accusato di truffa in un incidente sul lavoro

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