Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Flash mob sul clima, assemblee e muri ritinti In classe 107 mila ragazzi
È la prima campanella di una lunga serie, quella che ieri mattina ha suonato per 107.905 studenti padovani. Lo sciopero degli autobus non ha creato particolari disagi, e non ha nemmeno impedito le prime manifestazioni: la Rete degli studenti medi infatti ha organizzato tre flash mob contro il cambiamento climatico davanti ai licei Tito Livio, Duca d’aosta e Cornaro, con maschere anti-gas e striscioni sull’effetto dell’innalzamento del livello dei mari; nel pomeriggio poi gli studenti della Rete si sono ritrovati in Prato della Valle per partecipare a un’assemblea pubblica sull’emergenza climatica, che ha messo anche in evidenza la quantità di plastica consumata nel primo giorno di scuola. Il verbo di Greta Thunberg ha fatto breccia anche all’istituto comprensivo Santini di Noventa Padovana, dove la scorsa primavera il consiglio d’istituto ha deciso di eliminare la plastica monouso e ieri la preside ha distribuito 1.200 borracce anti-spreco in alluminio, realizzate dalla Utensilveneta di Tribano. Al liceo scientifico Fermi la novità principale riguarda le aule, ritinteggiate da due detenuti durante l’estate nell’ambito di un progetto con il carcere; gli iscritti sono in aumento, e in alcune classi si contano più di 30 studenti. Primo giorno speciale anche alla scuola primaria Don Bosco di Teolo, che rischiava di perdere la prima per carenza di iscrizioni e invece è riuscita a formare una nuova classe con 19 alunni: ieri genitori e bambini hanno disegnato insieme le loro mani, scrivendo anche una frase di benvenuto nella loro scuola. Per quanto riguarda gli insegnanti, l’ufficio scolastico territoriale aveva invitato le scuole a non chiamare i supplenti finché le graduatorie d’istituto non fossero definitive, proprio per evitare di dover annullare l’operazione e lasciare a casa gli insegnanti appena chiamati. La caccia al supplente dunque partirà nei prossimi giorni e intanto l’anno è cominciato con 1.892 cattedre scoperte, di cui 915 relative agli insegnanti di sostegno. All’istituto Severi il problema principale riguarda il personale non docente: «Ci spetterebbero 15 collaboratori scolastici, ma per ora ne abbiamo solo 6 - spiega Nadia Vidale, la preside -. Il reclutamento dei 9 mancanti dipenderà dalla trafila burocratica, nel frattempo gli altri dovranno fare gli straordinari. Quest’anno le iscrizioni sono iniziate con un mese di anticipo, pensavo che questo potesse accelerare certe operazioni e invece non è cambiato niente».