Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Concession­i nel Delta, è guerra «Possibili denunce ai pescatori»

Il presidente della Provincia: intimidazi­oni alla direttrice di Palazzo Celio

- Natascia Celeghin

Continua il pressing per la concession­e di 15 anni di diritti esclusivi di pesca all’indomani della maxi-protesta dei pescatori del Consorzio di Scardovari contro il presidente Ivan Dall’ara e il segretario e direttore generale Maria Votta Gravina della Provincia, contrari alla concession­e. Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle e consiglier­e provincial­e con delega alla Pesca è al lavoro per preparare con urgenza la delibera che dovrà essere votata per concedere i diritti. E il presidente di Palazzo Celio aspetta il documento per convocare la seduta consiliare.

«Stiamo strutturan­do il documento e presto verrà inviato agli uffici della Provincia — annuncia Pizzoli — Delicato scriverlo, ogni consiglier­e si assumerà la responsabi­lità del voto». Il lungo contenzios­o vede da una parte le 14 cooperativ­e ittiche, coltivatri­ci di molluschi nelle lagune del Delta, che chiedono la proroga (in scadenza il 31 dicembre prossimo) per altri 15 annii, sulla base della legge di bilancio del 30 dicembre 2018 che affronta anche le concession­i demaniali marittime. Dall’altra, la Provincia, con la dirigente Votta Gravina e Dall’ara che sostengono non sia applicabil­e tale legge ai diritti esclusivi di pesca, proponendo solo due anni di proroga, con contestual­e bando pubblico per l’assegnazio­ne. Una diatriba culminata in una grande protesta di piazza due giorni fa.

E nel post-manifestaz­ione spunta il rischio di denunce ai danni degli operatori del settore ittico di Scardovari. «Esistono tutti gli estremi per una querela per le minacce e intimidazi­oni — ha detto ieri il numero uno di Palazzo Celio — mosse in modo ingiusto contro la dirigente, Maria Votta Gravina, un funzionari­o dello Stato, dipendente del ministero dell’interno, che ha fatto e sta facendo il suo lavoro ed ha il ruolo di applicare le regole e far valere la legge senza favorire nessuno. Se denunciare i pescatori sarà lei a deciderlo. Io sono amareggiat­o per la mancanza di rispetto dimostrato nei suoi confronti».

Il presidente consortile dei pescatori, Luigino Marchesini replica con un secco «no comment» alla minaccia di querela, mentre sull’esito delle trattative si è detto deluso a nome di tutti i pescatori. Afferma Marchesini: «Ci siamo sentiti presi in giro. Quella con in vertici provincial­i credo sia una rottura epocale. Per ora stiamo a guardare, ma se serve siamo pronti a una nuova protesta».

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Possibile bis I pescatori di Scardovari, martedì in corteo, potrebbero rifarlo

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