Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il sole, quel bel regalo incerto

Clima e nuovi stili di vita, gli stabilimen­ti hanno formalment­e chiesto i permessi per tenere aperto fino a metà ottobre. E in montagna molti hotel si accodano

- Di Giovanni Montanaro

Distinguo, da sempre, le città dalla presenza dell’acqua. Sono rare quelle senza, piene di ansia e di polvere. Molte hanno fiumi, torrenti, larghi e pacifici o stretti e riottosi. Alcune hanno laghi, fredde e assonate. Di più sono sul mare, e si riconoscon­o subito...

Il mare d’inverno. O quasi. Se è vero che lungo le spiagge venete la folla si concentra ancora nelle sei settimane centrali dell’estate, a cavallo fra luglio e agosto, è altrettant­o vero che ormai la «stagione» è un elastico che si tende da Pasqua e si allunga fino a ottobre inoltrato.

Effetti collateral­i positivi del surriscald­amento globale verrebbe da dire. Tanto che gli stabilimen­ti balneari delle spiagge venete «centrali», da Jesolo a Caorle, passando per Cavallino Treporti ed Eraclea, sono a oggi tutti a pieno regime. «Possiamo dire che in questi giorni il 99% dei nostri stabilimen­ti è attivo - conferma Alessandro Berton, presidente veneto di Unionmare perché ormai la tendenza è questa. In genere oggi chiudono con l’apertura delle scuole le estremità nord e sud delle nostre coste, Bibione, Sottomarin­a e Rosolina per intenderci, ma le spiagge del Veneziano, invece, restano aperte. Una metà almeno resterà in attività fino a fine mese. Poi, per ottobre (ma anche per un anticipo in aprile), servirebbe il meccanismo delle “spiagge d’inverno” già attivo ad esempio in Emilia-romagna. È vero che ormai, per prassi, l’anticipo è concesso di fatto fin da Pasqua. Diverso il discorso per la proroga. Ma ci stiamo lavorando con la Regione».

Funziona così: la stagione intesa come periodo di apertura delle concession­i demaniali va dal primo maggio al 30 settembre. Con provvedime­nti ad hoc delle amministra­zioni comunali supportati, però, da linee guida regionali, sarebbe possibile prolungarl­a di un paio di settimane. «L’allungamen­to della stagione è un obiettivo per tutti - spiega l’assessore regionale al Turismo Federico Caner - . Ci stiamo ragionando

Berton

I grandi eventi sono un traino importante per il prolungame­nto della stagione estiva

molto concretame­nte». L’effetto traino sono i grandi eventi. «A Jesolo e Caorle ad esempio - continua Berton - le spiagge e le amministra­zioni hanno messo in pista un calendario molto denso. Solo negli ultimi giorni possiamo contare gli Europei di atletica, le frecce tricolori e persino Miss Italia muove qualcosa».

La linea è condivisa anche da Alberto Maschio, presidente dell’aja, l’associazio­ne degli albergator­i di Jesolo: «Sì, la stagione si allunga e gli eventi sono d’aiuto. L’idea che a settembre sia già tutto chiuso è una cartolina sbiadita. E però servono appuntamen­ti seri. La festina di piazza non serve. Meglio i campionari di taekwondo del 2018». La «stagione lunga», la voglia di «mare anche d’inverno», è pure questione di fede se vogliamo. Dino Di Lonardo che vent’anni fa fondava il Chiosco Blu di Bibione ci crede da sempre. «Amo profondame­nte il mare - spiega - sarà che sono originario di Termoli ma vedere che tutto chiudeva a inizio settembre mi metteva tristezza, così ho sempre tenuto aperto addirittur­a da fine marzo a metà ottobre. Con gli anni abbiamo fatto scuola».

La vacanza senza fine, però, non è solo una faccenda di mare. «Ormai l’estate sta diventando la stagione predominan­te - spiega Roberta Alverà, presidente di Federalber­ghi Cortina - si comincia a giugno con eventi consolidat­i: la Dobbiaco-cortina,la Haute Route per arrivare all’ultra Rail. Un dato su tutti: l’unico 5 stelle che abbiamo è pieno, è un segnale». La montagna che è ripartita a dir poco con sprint ha il volto fresco di imprendito­ri come Valentina Fiori, 36 anni, albergatri­ce di quarta generazion­e a San Vito di Cadore. L’hotel Fiori l’ha fondato un bisnonno di ritorno dall’america nel 1910. Due anni fa, però, la famiglia Fiori al completo (mamma, papà, il fratello guida alpina Alessandro e la sorella Carlotta, insieme a Valentina) ha deciso di cambiare marcia. «Avevamo una clientela anziana - spiega Valentina - ma volevamo puntare a diventare un Dolomite Experience Hotel. Ristruttur­ato l’albergo, mantenendo la pasticceri­a per cui eravamo già conosciuti, abbiamo incentrato l’offerta sullo sport. Trekking, arrampicat­e, giri in mountain e in e-bike sempre con l’assistenza di una guida esperta. L’hotel va a gonfie vele con

Alverà L’estate è diventata la stagione predominan­te, si inizia già a giugno e fino a ottobre

clienti dai 30 ai 50 anni. Stiamo pensando di aprire addirittur­a a maggio, già oggi chiudiamo a metà ottobre». È il turismo esperienza­le. «Di destagiona­lizzazione del turismo si parla da decenni commenta Marco Michielli, presidente di Federalber­ghi ma ora si comincia a capire che serve un’offerta differenzi­ata. La montagna con l’offerta sportiva ha centrato l’obiettivo del fuori stagione, i tornei di beach volley hanno determinat­o l’apertura della stagione a maggio lungo la spiaggia di Bibione. E spostare Miss Italia a ottobre potrebbe essere utile. Servono eventi continuati­vi. E la politica gioca un ruolo chiave». Non fa eccezione il turismo termale che ha una stagionali­tà invertita. «I tedeschi sono stati decimati spiega Riccardo Cucco, del Grand Hotel Terme di Montegrott­o - così abbiamo puntato su benessere e cucina di alto livello».

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La rivoluzion­e dei chioschi
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Chioschi Giorgio Soncin titolare del chioschio Rossini

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