Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Sub s’inabissa nello stesso luogo dove morì il figlio
Sub polesano di 68 anni sparisce al largo di Chioggia: «Probabilmente un malore»
Luigino Drago, un pensionato polesano di 68 anni, è scomparso domenica nelle acque antistanti il litorale di Chioggia, a sei miglia dalla costa, in cui stava facendo un’immersione. Quelle stesse acque in cui tredici anni fa morì suo figlio. L’ipotesi più probabile è che l’uomo abbia avuto un malore. A dare l’allarme è stato un suo amico.
Quelle stesse acque, CHIOGGIA tredici anni fa, avevano inghiottito suo figlio. Domenica si sono «prese» anche Luigino Drago, pensionato di Adria, che stava facendo un’immersione. L’uomo, che ha 68 anni, ha fatto solo in tempo ad avvisare l’amico che era con lui: «Mi sento male», gli ha detto prima di finire in profondità. Ieri sera, dopo un giorno e mezzo di ricerche, non era ancora stato ritrovato e le speranze che sia ancora vivo con il passare delle ore si stanno spegnendo.
Il dramma si è consumato nelle acque antistanti il litorale di Chioggia, a circa sei miglia da Isolaverde. Una zona, questa, con un valore naturalistico che attira centinaia di appassionati di immersioni solo per vedere le cosiddette «Tegnùe», delle rocce sommerse popolate da una grande varietà di pesci e alghe colorati. Proprio qui Luigino Drago si era immerso domenica mattina, da solo, mentre un amico lo aspettava a bordo del gommone. Nello stesso punto il figlio Maurizio, tredici anni fa, era sceso in acqua per un’immersione e non era più risalito, scomparendo davanti agli occhi della fidanzata. Aveva 35 anni. Una circostanza angosciante, che fa apparire l’incidente del pensionato polesano come un’autentica maledizione nei confronti di questa famiglia. L’amico di Luigino Drago, l’unico testimone, quando ha lanciato l’allarme ha raccontato alla guardia costiera di Chioggia che il pensionato era risalito velocemente durante la sua immersione. Sembrava avere qualcosa che non andava, pareva non farcela a continuare. E, infatti, il Drago è riuscito solo ad avvisarlo che non si sentiva bene, poi si è lasciato andare nell’acqua. L’amico non ha potuto fare nulla, ha chiamato subito la capitaneria di porto e i vigili del fuoco che hanno avviato le ricerche. Sommozzatori, motovedette, polizia. Diverse squadre si sono attivate subito per cercare il sub, hanno continuato per ore ma con il tramonto hanno dovuto sospendere. Ieri mattina, all’alba, le ricerche sono ricominciate ma è stato inutile. Riprenderanno questa mattina, nella speranza di individuare il corpo dell’uomo, ex coltivatore diretto in pensione da qualche anno.
Separato dalla moglie da alcuni anni, Drago ha una figlia. Secondo un suo conoscente, il fatto che frequentasse proprio il luogo dove perse la vita suo figlio non deve sorprendere. «Chi lo conosce sa bene che Luigino – afferma - è sempre stato una persona estremamente determinata nel portare avanti le sue convinzioni e, di conseguenza, anche le sue passioni come quella delle immersioni. Il dramma della morte del figlio Maurizio – continua –
” L’amico Non era superstizioso e non era uno sprovveduto, può essere solo un malore
Tragico destino Anche il figlio morì durante un’immersione al largo delle Tegnue
lo aveva colpito tragicamente, ma aveva saputo superarla tanto da continuare a fare immersioni e tornare in maniera piuttosto assidua alla Tegnùe. Di sicuro – commenta amaro - non era una persona che credeva alle superstizioni». Per il conoscente domenica mattina al largo delle coste di Chioggia Luigino Drago «non ha commesso un’imprudenza – spiega – perché non era uno sprovveduto e, se avesse avuto qualche problema di salute, non sarebbe certo andato a rischiare per le immersioni. Non resta altra spiegazione che una disgrazia, ovvero un malore improvviso».