Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tangenti alle Terme, 4 anni ai Guerrato
Condannati gli imprenditori rodigini. Due anni anche all’ex consigliere Pegoraro
Altre quattro condanne state inflitte ieri dal tribunale di Padova, per reati che vanno dall’induzione indebita alla corruzione, nell’ambito delle cosiddette «tangenti alle Terme» che vedevano coinvolto il sistema creato dall’ex sindaco di Montegrotto e Abano, Luca Claudio. Le pene più severe sono state inflitte agli imprenditori rodigini Luciano e Saverio Guerrato, padre e figlio, per i quali i giudici hanno stabilito una condanna a 4 anni ciascuno.
«Ma perché accelerare tanto il passaggio di proprietà dell’ospedale Sant’antonio dall’usl 6 Euganea all’azienda ospedaliera di Padova?». Se lo chiedono i dipendenti dell’usl, il «Comitato SOS Sant’antonio» e l’opposizione di centrosinistra in Consiglio regionale, riuniti sabato scorso in un corteo di protesta organizzato «per bloccare un’operazione voluta dalla Regione per togliere servizi ai cittadini e snaturare la vocazione di collegamento tra ospedale e territorio del presidio di via Facciolati».
A latere del vertice convocato ieri mattina in
Azienda ospedaliera dal direttore generale Luciano
Flor, che insieme al dg dell’usl Euganea Domenico
Scibetta ha incontrato i sindacati di medici e comparto per definire i dettagli del passaggio, è trapelata la notizia che sarebbe stata l’università a voler anticipare all’1 gennaio 2020 un trasferimento in comodato d’uso gratuito,per il quale la Regione aveva concesso tempo fino al 31 gennaio. «E’ stata una scelta condivisa con l’azienda ospedaliera — è la posizione dell’ateneo — per ragioni di efficienza ed efficacia».
Quanto al summit di ieri, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, «è avvenuto a decisioni già assunte. Ci viene proposto un pacchetto già confezionato e che lascia pochi margini di trattativa: i dipendenti del Sant’antonio sarebbero indirizzati a diventare dipendenti dell’azienda ospedaliera. Abbiamo avanzato alle due amministrazioni la proposta di istituire nel più breve tempo possibile un tavolo di confronto, che abbia come primo tema all’ordine del giorno il passaggio del personale. Va ripristinata la volontarietà ed eliminato l’obbligo per i lavoratori del Sant’antonio. Abbiamo poi chiesto tutta la documentazione necessaria ad esprimere una valutazione più compiuta — aggiungono i sindacati di categoria —. Finora abbiamo ascoltato solo parole. Vanno revisionati i fondi contrattuali, ridotti al minimo, altrimenti si verificheranno significative disparità di trattamento tra i lavoratori o, peggio, una revisione al ribasso delle loro condizioni contrattuali e salariali».
Le sigle sindacali del comparto hanno chiesto la garanzia che siano mantenute le posizioni giuridiche dei dipendenti, in particolare per i part-time.
«I due direttori generali continuano a dirci che non dobbiamo preoccuparci — aggiunge Diego Caroli, segretario Anaao (medici ospedalieri) — ma ci devono assicurare che non cambierà nulla, per noi e soprattutto per i malati. Devono poter trovare continuità nei servizi oggi erogati, in ospedale e sul territorio». Nessuna scheda ospedaliera lo sancisce. (m.n.m.)
Il comparto Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto tutti i documenti relativi al passaggio di proprietà