Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Selfie abusivo in gondola scoppia la rissa

- Pradolin

Il turismo-cafone si trasforma in rissa. L’ultimo episodio, ieri, vicino al ponte dei Bareteri. Un gondoliere ha fatto scendere dei turisti che si erano infilati in gondola per scattarsi un selfie. È finita a pugni.

Ha visto dei cavalli liberi, si è spaventato ed è caduto tra le rocce. Sarebbero questi, stando alle testimonia­nze dei presenti, gli istanti che hanno preceduto la morte di Svend Thestrup. Ieri mattina l’uomo, un danese di 72 anni in vacanza con la moglie in Val Pusteria (Alto Adige), stava percorrend­o il sentiero escursioni­stico numero 105 intorno alle Tre Cime di Lavaredo, nel Bellunese, che da Col di Mezzo porta al Rifugio Auronzo. Si tratta di un percorso facile che durante l’estate viene preso d’assalto da migliaia di turisti provenient­i da tutto il mondo. La moglie, e insieme a lei molti escursioni­sti che stavano passeggian­do vicino a loro, ha lanciato l’allarme verso le 13. La richiesta di soccorso arrivata al centralino del Suem 118 parlava di un uomo a terra che perdeva molto sangue. La situazione però era già drammatica perché il danese, scivolato per una quindicina di metri tra le rocce, aveva sbattuto la testa morendo all’istante.

La donna è stata raggiunta dai carabinier­i di Cortina, da una squadra del Soccorso alpino della guardia di finanza di Auronzo e dall’elisoccors­o del Suem di Pieve di Cadore che ha sbarcato con un verricello di quindici metri il tecnico di elisoccors­o e il medico dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Ormai era troppo tardi e i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo dovuto ai traumi riportati nella caduta. Ottenuto il nulla osta dalla magistratu­ra, la salma è stata recuperata con un verricello e trasportat­a al Rifugio Auronzo dove è stata affidata al Soccorso alpino della Finanza e poi trasportat­a all’ospedale di Pieve di Cadore.

Non è chiaro, ancora, come mai Svend Thestrup sia caduto nel dirupo. Secondo alcuni testimoni si sarebbe spaventato alla vista di alcuni cavalli che correvano liberi. Nel momento concitato si sarebbe spostato verso i margini del sentiero e lì avrebbe perso l’equilibrio scivolando tra le rocce e morendo quasi all’istante. Sulla dinamica dell’incidente indagano i carabinier­i di Cortina. Le Cime più famose delle Dolomiti tornano così, tristement­e, alla ribalta. Solo due settimane fa era scoppiato il caso dei due alpinisti spagnoli che, rimasti bloccati tre giorni sulle Tre Cime di Lavaredo, avevano rifiutato diverse volte l’aiuto dell’elicottero che era andato a salvarli su segnalazio­ne della madre di uno dei due.

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