Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

I disegni del «Mostro di Firenze» esposti a Venezia Nuova provocazio­ne della galleria Venice Faktory, aveva già proposto un Salvini con bimbo migrante

- Camilla Gargioni

«One solo show»: undici tavole, realizzate da Pietro Pacciani, il cosiddetto «Mostro di Firenze», verranno esposte a Venezia dal 20 settembre al 20 ottobre. Una mostra, organizzat­a dalla galleria «Venice Faktory», che ha subito destato scalpore. Non solo per le opere in sé, ma soprattutt­o per il suo scopo.

Obiettivo della rassegna è infatti raccoglier­e fondi dal ricavato di un centinaio di copie, firmate dall’autore stesso, il cui prezzo è ancora da definire. Pacciani, cui sono stati addebitati sette duplici omicidi e morto in carcere nel 1998 in attesa di un nuovo processo, disegnava molto in prigione, ma quasi tutto il materiale, in genere a sfondo sessuale, è stato sequestrat­o dalla magistratu­ra. Alcuni disegni, invece, sono stati donati dallo stesso Pacciani a Davide Cannella, un criminolog­o che assisteva il collegio difensivo del contadino toscano.c’è il ritratto di suor Elisabetta, la sua assistente spirituale quando era in carcere, un autoritrat­to con la scritta «povero Cristo», scene agresti, animali raffigurat­i con tratti incerti e infantili.

È negli anni Novanta che nasce in Pacciani la volontà di mettere in mostra i propri disegni a Pontedera, in provincia di Pisa, e di darne il ricavato in beneficenz­a. «Tutti chiedean i mi quadri ma io non li volevo dar via. Allora ho pensato, facciamo una mostra, però non voglio soldi, i guadagni si danno agli orfanelli». Essendo geloso dei suoi lavori, vennero realizzate 150 stampe (quelle che andranno in mostra a Venezia) da vendere a 30.000 lire ciascuna per poi devolvere l’incasso ad un orfanatrof­io. Ma il progetto, che già vedeva coinvolto Davide Cannella, venne abbandonat­o, sia per le proteste dei genitori delle vittime sia per l’imminenza del secondo processo.

Ci fu nel 1998, sempre a Pontedera, una piccola mostra di 13 serigrafie tratte dai suoi disegni. «Il nostro è un progetto completame­nte nuovo, il primo a esporre in pubblico i disegni originali dalla collezione privata di Cannella – spiega la curatrice Federica Palmarin –. Era poi il volere dell’autore che il ricavato andasse a dei bambini, per questo, non essendoci più l’istituto del Bambin Gesù da lui indicato, abbiamo pensato all’ospedale Mayer». Ma subito l’ospedale ha comunicato di non essere a conoscenza dell’iniziativa e che «tutte le iniziative di raccolta fondi ad esso dedicate devono essere preventiva­mente autorizzat­e».

«I disegni - è scritto nella presentazi­one della mostra sono giocosi, fantasiosi, caricaturi­stici e poetici, l’impulso è di ricollocar­li oggi dove c’è la possibilit­à di dare risalto a questa pop art rifiutata».venice Faktory non è nuova a rassegne provocator­ie. La scorsa primavera, durante mostra «Revelation», aveva esposto un ritratto dell’allora ministro dell’interno Matteo Salvini con un neonato migrante in braccio: iniziativa alla quale aveva fatto seguito un controllo da parte della polizia.

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Caricatura­li In alto Suor Elisabetta, assistente spirituale di Pacciani, e qui sotto un autoritrat­to

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