Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Quattro condanne (e un assolto) per la Tangentopoli delle Terme
Agli imprenditori Guerrato 4 anni, 2 all’ex consigliere di Abano Pegoraro
Quattro condanne e un’assoluzione: il processo sulla cosiddetta «tangentopoli delle Terme» si è concluso ieri, davanti al tribunale collegiale di Padova, presieduto dalla giudice Maria Ventura, che ha pronunciato la sentenza di primo grado.
A giudizio c’era un «sistema»: quello che, secondo l’accusa, avrebbe visto alcuni esponenti della giunta comunale, guidata dall’ex sindaco Luca Claudio, sollecitare alle imprese il versamento di una tangente per l’aggiudicazione dei lavori relativi all’illuminazione pubblica. Stando alle indagini, coordinate dal pm Federica Baccaglini, i titolari della Guerrato spa di Rovigo - importante azienda del settore dell’impiantistica, la cui maggioranza è stata nel frattempo acquisita da un gruppo abruzzese - avrebbero ottenuto un appalto da 15 milioni di euro per gli impianti del Comune di Montegrotto, in cambio di 120 mila euro elargiti ai sindaci di Abano e Montegrotto. La Ayes di Bergamo, invece, aveva avuto contatti con il settore tecnico del Comune aponense per l’aggiudicazione di altri lavori, sempre nel campo dell’illuminazione pubblica.
Ieri pomeriggio Giuseppe Biava, 52 anni, titolare di Aesys Spa, è stato condannato a 10 mesi di reclusione. Pene decisamente più severe per i Guerrato, padre e figlio: sono stati condannati a 4 anni sia
Assolto Non colpevole l’ex titolare dell’ufficio tecnico del municipio di Abano, Greggio
Luciano che Saverio, 84 anni il primo, 56 il secondo. Una condanna a due anni è arrivata anche per Ermanno Pegoraro, ex consigliere comunale di Abano, 48 anni, che all’epoca dei fatti aveva la delega ai lavori pubblici. È stato infine assolto Patrizio Greggio, 69 anni, ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Abano Terme. Tutti erano stati accusati, a vario titolo, di induzione indebita, turbativa d’asta e corruzione.
L’ex sindaco Luca Claudio, l’imputato principale, aveva chiesto e ottenuto un patteggiamento. Ora i Comuni di Abano e Montegrotto, che si erano costituiti parte civile, riceveranno un risarcimento per il danno di immagine patito: Biava per ora dovrà versare al Comune di Abano 20mila euro, in seguito una causa civile stabilirà l’esatto ammontare del danno e del conseguente risarcimento. Identica sorte per i Guerrato, che dovranno subito liquidare l’amministrazione di Montegrotto con 80mila euro. «Si tratta di una grande vittoria per il nostro Comune che, grazie al lavoro dei legali dello studio De Benedetti, è riuscito a dimostrare l’illiceità dell’appalto», tira le somme Riccardo Mortandello, sindaco di Montegrotto. «La sentenza non dà conto della assoluta regolarità della gara - spiega l’avvocato Fabio Pinelli, difensore dei Guerrato-, singolare che il Tribunale non abbia tenuto conto delle molteplici pronunce precedenti, che hanno descritto Luca Claudio autore non di corruzioni in accordo con gli imprenditori ma di concussioni in loro danno».
I danni
Gli imputati dovranno risarcire ai Comuni il danno all’’immagine