Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Chiusura «Ecolab» Assemblea h24 dei lavoratori

- Marco Baroncini

Un’assemblea permanente nella fabbrica per bloccare la produzione e tenere alta l’attenzione sui 43 lavoratori che perderanno il posto di lavoro. È la linea dei sindacati per la chiusura di «Ecolab», annunciata dai vertici aziendali e finita al centro di un consiglio comunale monotemati­co svoltosi ieri sera. «Avremmo voluto portare la questione del lavoro al centro di questa aula in un modo diverso — ha affermato il sindaco Edoardo Gaffeo — Ma la velocità della crisi dell’azienda ha colto di sorpresa. Massimo impegno per trovare una soluzione condivisa».

Una linea condivisa anche da Nadia Romeo, presidente del consiglio comunale. «Dobbiamo cercare di fare sinergia. Proviamo a promuovere un tavolo permanente, in Comune con la Regione e la Provincia. Sono stati persi troppi posti di lavoro, ognuno si assuma le proprie responsabi­lità».

Le ragioni che hanno spinto «Ecolab», multinazio­nale con sedi in tutto il mondo, a chiudere lo stabilimen­to rodigino sono diverse. Secondo l’azienda principalm­ente i costi operativi a pesare, ritenuti troppo alti rispetto agli altri siti. A farli lievitare la posizione di Rovigo, troppo lontana dai clienti della società e con elevati costi di approvvigi­onamento per le materie prime. Oltre allo svantaggio logistico, secondo «Ecolab» Rovigo non avrebbe mai acquisito una capacità distintiva né in termini di conoscenze che di tecnologie usate.

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