Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova a secco dopo le goleade L’attacco cerca il salto di qualità

Biancoscud­ati in attesa di Pesenti e Gabbionett­a. Citta, boom di abbonati

- Dimitri Canello

Quattro partite, dieci punti. Nessuno, in tutta onestà, avrebbe potuto immaginare un inizio di stagione tanto roboante del Padova. Che può incassare lo 0-0 col Carpi con relativa soddisfazi­one, mantenere il primo posto sia pure a braccetto con la Reggiana, metabolizz­are senza troppi problemi anche il rigore fallito da Claudio Santini.

Tante luci e qualche ombra nel pari casalingo contro la squadra di Giancarlo Riolfo, la migliore affrontata sinora. Difesa ancora una volta solida e rocciosa, con Carlo Pelagatti che si è finalmente scrollato di dosso le incertezze delle prime tre uscite, Lovato a livelli altissimi e Kresic sempre più sicuro e pericoloso pure nelle palle inattive. Non preoccupa il ko del giovane difensore biancoscud­ato prelevato dal Genoa in estate, che ha lasciato il posto a Cherubin nella fase finale del match per un violento colpo alla nuca con una vistosa fasciatura.

Gli accertamen­ti a cui è stato sottoposto non hanno evidenziat­o particolar­i problemi e il trauma cranico subito è stato di lieve entità. Bene anche il centrocamp­o in fase di costruzion­e, mentre in fase di copertura sono emerse ancora una volta le caratteris­tiche molto offensive del terzetto – Ronaldo – Castiglia, a tratti in difficoltà contro il talento di Saric.

I problemi ancora una volta riguardano il reparto offensivo. Dopo l’abbuffata delle prime due giornate, con le reti di Santini (tre, di cui due su rigore), quella di Soleri all’esordio al Gavagnin contro la Virtus Verona e il sigillo di Bunino col Fano, nelle ultime due uscite il reparto è rimasto a secco. A Modena ha segnato un centrocamp­ista (Castiglia), mentre col Carpi non ci sono stati gol. Benjamin Mokulu continua a garantire un buon lavoro lungo tutto il fronte, senza però riuscire praticamen­te a tirare in porta. Un aspetto, questo, che non può non essere considerat­o in fase di valutazion­e di un centravant­i. Lo stesso Bunino sembra ancora un po’ macgermano chinoso, mentre Soleri è piaciuto molto nei pochi minuti che ha avuto a disposizio­ne e forse meriterebb­e maggiore spazio. In attesa del recupero di Pesenti e di Gabionetta, la prima linea cerca un salto di qualità definitivo che ancora non c’è stato.

Nel frattempo il Cittadella festeggia un traguardo storico, con la campagna abbonament­i che ha raggiunto un risultato eccezional­e: sono 3043 le tessere sottoscrit­te. Una crescita vertiginos­a, quella degli ultimi anni avvenuta nella città murata. Si è passati dai 702 abbonament­i del 2007-2008, allo sfondament­o di quota mille l’anno successivo, fino ai 1662 del 2010-2011. Il primo anno in controtend­enza è stato il 2011-2012, con un lieve calo, con il crollo post retrocessi­one che aveva portato la fidelizzaz­ione a quota 1147. Il boom c’è stato nelle ultime due stagioni, quando prima si è arrivati ai 2371 del 2017-2018 e poi al 2808 del 2018-2019, fino allo sfondament­o di quota 3000 nell’attuale stagione. Con una marcia di avviciname­nto impression­ante ai numeri del Padova, che «vince» di appena 600 unità alla data di oggi. Il segno dei tempi che cambiano.

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(foto uff stampa Padova) Visione di gioco Un’azione di Ronaldo

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