Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova a secco dopo le goleade L’attacco cerca il salto di qualità
Biancoscudati in attesa di Pesenti e Gabbionetta. Citta, boom di abbonati
Quattro partite, dieci punti. Nessuno, in tutta onestà, avrebbe potuto immaginare un inizio di stagione tanto roboante del Padova. Che può incassare lo 0-0 col Carpi con relativa soddisfazione, mantenere il primo posto sia pure a braccetto con la Reggiana, metabolizzare senza troppi problemi anche il rigore fallito da Claudio Santini.
Tante luci e qualche ombra nel pari casalingo contro la squadra di Giancarlo Riolfo, la migliore affrontata sinora. Difesa ancora una volta solida e rocciosa, con Carlo Pelagatti che si è finalmente scrollato di dosso le incertezze delle prime tre uscite, Lovato a livelli altissimi e Kresic sempre più sicuro e pericoloso pure nelle palle inattive. Non preoccupa il ko del giovane difensore biancoscudato prelevato dal Genoa in estate, che ha lasciato il posto a Cherubin nella fase finale del match per un violento colpo alla nuca con una vistosa fasciatura.
Gli accertamenti a cui è stato sottoposto non hanno evidenziato particolari problemi e il trauma cranico subito è stato di lieve entità. Bene anche il centrocampo in fase di costruzione, mentre in fase di copertura sono emerse ancora una volta le caratteristiche molto offensive del terzetto – Ronaldo – Castiglia, a tratti in difficoltà contro il talento di Saric.
I problemi ancora una volta riguardano il reparto offensivo. Dopo l’abbuffata delle prime due giornate, con le reti di Santini (tre, di cui due su rigore), quella di Soleri all’esordio al Gavagnin contro la Virtus Verona e il sigillo di Bunino col Fano, nelle ultime due uscite il reparto è rimasto a secco. A Modena ha segnato un centrocampista (Castiglia), mentre col Carpi non ci sono stati gol. Benjamin Mokulu continua a garantire un buon lavoro lungo tutto il fronte, senza però riuscire praticamente a tirare in porta. Un aspetto, questo, che non può non essere considerato in fase di valutazione di un centravanti. Lo stesso Bunino sembra ancora un po’ macgermano chinoso, mentre Soleri è piaciuto molto nei pochi minuti che ha avuto a disposizione e forse meriterebbe maggiore spazio. In attesa del recupero di Pesenti e di Gabionetta, la prima linea cerca un salto di qualità definitivo che ancora non c’è stato.
Nel frattempo il Cittadella festeggia un traguardo storico, con la campagna abbonamenti che ha raggiunto un risultato eccezionale: sono 3043 le tessere sottoscritte. Una crescita vertiginosa, quella degli ultimi anni avvenuta nella città murata. Si è passati dai 702 abbonamenti del 2007-2008, allo sfondamento di quota mille l’anno successivo, fino ai 1662 del 2010-2011. Il primo anno in controtendenza è stato il 2011-2012, con un lieve calo, con il crollo post retrocessione che aveva portato la fidelizzazione a quota 1147. Il boom c’è stato nelle ultime due stagioni, quando prima si è arrivati ai 2371 del 2017-2018 e poi al 2808 del 2018-2019, fino allo sfondamento di quota 3000 nell’attuale stagione. Con una marcia di avvicinamento impressionante ai numeri del Padova, che «vince» di appena 600 unità alla data di oggi. Il segno dei tempi che cambiano.