Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nek apre il tour in Arena «Farò ballare il pubblico»

Verona Domenica il concerto: «Un luogo unico per la musica, quando si sale sul palco sembra la prima volta. Ci saranno tutte le mie hit, la gente si deve divertire»

- Francesco Verni

«Sarà un concerto da cantare dall’inizio alla fine: ho scelto le canzoni più conosciute dal pubblico». Nek, ovvero il cantautore Filippo Neviani, domenica sarà all’arena di Verona per l’anteprima-evento de «Il mio gioco preferito – European tour», in partenza a novembre (ore 21, info www.friendsand­partners.it).ormai l’arena di Verona la conosce bene.

Perché resta sempre un posto speciale in cui cantare?

«Perché il contesto dell’arena è magico: credo che sia un luogo assolutame­nte unico per la musica e che riesce ad avere su di me, come su altri miei colleghi, un fascino speciale. Quando si sale sul quel palco sembra essere sempre la prima volta. È un’emozione così forte che non cambia, nonostante siano passati anni dalla prima volta. La forza che trasmette è sempre molto grande».

Che ricordi ha dei suoi passati live in Arena?

«Il più vivido è della prima volta nella mia carriera, nel 2017, quando entrai in Arena per un concerto tutto mio. Poi ci sono stato diverse volte grazie ad eventi come il Festivalba­r, solo per citartene uno,

ma esibirmi per un concerto tutto mio resta l’emozione più grande. Ho anche avuto il piacere e l’onore di cantarci con altri due miei colleghi e, con questo live, avrò l’onore di tornarci per la terza volta».

Come si sta preparando per questo concerto?

«Mi sto preparando fisicament­e, faccio sport per restare allenato. Tengo d’occhio la scaletta e continuo a studiarla perché l’arena darà il via a tutti i concerti che verranno dopo».

Per questa anteprima areniana della tournée autunnale ha pensato a qualche ospite?

«Non ci saranno ospiti, anche per diversific­are rispetto al passato. In occasione del tour “Unici”, nel 2017 c’era J

Ax, ma la motivazion­e era diversa perché avevamo condiviso un pezzo nell’album, “Freud”. Con il trio eravamo già noi parte dello spettacolo: la protagonis­ta quest’anno sarà la mia musica e il mio pubblico sarà il co-protagonis­ta».

Ha qualche rito prima di salire sul palcosceni­co?

«Cerco di concentrar­mi, una preghiera prima di salire sul palco e una subito dopo esserne sceso perché mi accompagni sia prima che dopo ogni show».

Quanto si ascolterà del nuovo album «Il mio gioco preferito – parte prima»?

«Del nuovo album ci saranno i singoli, i pezzi che ha scelto la gente e che passano in radio. Poi ci saranno i successi passati, le hit, perché voglio che la gente balli, che canti e si diverta, e che il concerto sia vivo e dinamico. Al centro della scaletta ci sarà poi una bella sorpresa».

Come mai ha voluto dividere in due parti «Il mio gioco preferito»?

«In questo periodo la musica è consumata molto velocement­e, come se non restasse memoria di quello che si fa e si ascolta. Dividere in due l’album è sempliceme­nte una strategia per prolungarn­e la vita in modo che nel tempo possa trovare più spazio e ci siano più occasioni per far sentire le canzoni».

Se potesse scegliere una canzone di un altro artista e farla sua, quale sarebbe e perché?

«Battito Animale di Raf, è uno dei prezzi che ricordo di aver reputato avvenirist­ico al primo ascolto. Se potessi averlo in repertorio ne sarei felice, perché è un pezzo che amo della musica italiana».

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Fascino Nek sul palco: «Mi sto preparando fisicament­e, faccio sport per affrontare il concerto»

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