Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tortato è il nuovo direttore della Filarmonia Veneta
Il musicista: «È orchestra lirica, ma può affrontare tutti i generi»
La musica come educazione dell’anima. È il principio cardine di Alessandro Tortato, nuovo direttore artistico di una delle principali orchestre venete, l’orchestra Regionale Filarmonia Veneta. Già direttore artistico e direttore principale negli ultimi dieci anni dell’accademia Musicale di San Giorgio, l’orchestra della Fondazione Cini di Venezia, succede al direttore d’orchestra e musicologo Giorgio Balestracci. «Mi piacerebbe rinsaldare i legami con Treviso, ripartendo dalla città che l’ha vista protagonista per anni nel suo teatro, incrementando poi le esibizioni nelle altre province e fuori dal Veneto», spiega Tortato. Essendo l’orchestra «regionale», obiettivo del nuovo direttore artistico è fare in modo che venga realmente percepita come tale, arrivando a una diffusione capillare in tutto il territorio senza dimenticare la natura versatile della stessa. «Guardando al repertorio nasce come orchestra lirica, ma può declinarsi in sinfonica sino a spaziare ai generi più diversi, dal musical sconfinando nella musica rock» commenta.per avvicinare sempre di più il pubblico, Tortato si avvarrà poi di collaborazioni con direttori e solisti di livello internazionale, mettendo
a frutto l’esperienza precedente con la fondazione Cini e la sua formazione mittel europea. Veneziano di nascita, ha conseguito i diplomi di pianoforte, composizione e direzione d’orchestra a Venezia e Vienna, diventando allievo di direttori d’orchestra quali Kuhn, Maag, Gelmetti, Ahronovitch, Karabtchevsky, Renzetti, Jarvi e Panul. dopo aver vinto il primo premio al concorso internazionale per direttori d’orchestra di Maikop (Russia), è salito sul podio di alcune tra le più prestigiose orchestre del panorama concertistico internazionale. Nel 2003, poi, l’associazione Richard Wagner di Venezia gli ha conferito lo «Stipendium» per il Bayreuther Festspiele.
Di fronte a una nuova sfida, vorrebbe integrare al contributo dato dalla Regione anche dei finanziamenti provenienti da soggetti privati. «Ho sempre lavorato insieme agli altri protagonisti, da soli non si ottengono risultati. È come far parte di un’orchestra – conclude – è formata da tante menti che pensano autonomamente, ma è bello coordinarsi trovando un punto d’unione».