Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Campus europeo per 1500 studenti, c’è la prima pietra «Solo nativi digitali»
E Zaia benedice il polo privato di H-farm
Dopo quasi un lustro di gestazione il grande progetto di un campus dedicato a studenti dai 6 ai 26 anni squisitamente vocato alla cultura digitale, concepito da Hfarm l’incubatore di Riccardo Donadon, ha preso fisicamente il via.
Ieri, a Ca’ Tron di Roncade, con la posa della prima pietra, è stato finalmente possibile mettere a terra il mattone numero uno di una serie di edifici compresi in un articolato disegno e, soprattutto, dissolvere una specie di sortilegio oscuro che aveva congelato le ambizioni dei proponenti per più di un anno. A lavori ultimati, sui 51 ettari in cui sorgerà H-campus di cui solo il 10% coperti da nuove edificazioni, potranno operare 3 mila persone la metà delle quali studenti.
Lo strumento finanziario per realizzarlo porta la firma Finint investments Sgr (Gruppo Banca Finint), e ha la forma di un Fondo di investimento alternativo chiuso (Fia) immobiliare non speculativo, chiamato Ca’ Tron Hcampus, della capacità di 101 milioni. I partner del veicolo sono Cattolica Assicurazioni con il 56% (la compagnia di Paolo Bedoni è la proprietaria dei quasi 2 mila ettari della tenuta al cui interno sorge Hfarm), Cassa depositi e prestiti Investimenti Sgr (40%) e Ca’ Tron Real Estate (4%), società immobiliare riferibile direttamente a Donadon.
Il rendimento del fondo sarà garantito dall’affitto che Hfarm si è impegnata a versare al Fia per i prossimi 30 anni. Finint, in avvio dell’operazione, aveva acquistato quattro immobili prima di proprietà di H-farm per 32 milioni di euro e Cattolica aveva ceduto, per 10 milioni, gli ettari su cui sarà edificato il Campus. Uno studio sugli effetti di business indotti dal polo formativo, commissionato dai proponenti ad una struttura di ricerca (Anteo) nata dall’università veneziana Ca’ Foscari, si spinge a quantificare in 8,7 milioni di euro l’anno il valore delle forniture di beni e servizi generate dal Campus, per il 60% conferite da soggetti economici che si trovano in un raggio di 20 chilometri dalla scuola.
La realizzazione delle strutture, affidata a Carron costruzioni di San Zenone degli Ezzelini, ha ricordato Mauro Sbroggiò, amministratore delegato di Finint investment Sgr, richiederà l’opera di 300 lavoratori per un anno, e 8 dei 59 milioni previsti per le opere di edificazione saranno destinati a opere di urbanizzazione e di viabilità.
Fin qui la dimensione tecnico-finanziaria dell’operazione. L’obiettivo che ispira il progetto, ha ricordato ieri Donadon aprendo la cerimonia, è in sintesi quello di interpretare le dinamiche di tutto ciò che si muove nella sfera del digitale e intercettare i talenti migliori, magari cominciando a prepararli fra i bambini nati dopo il 2010 e che del mondo analogico non hanno mai avuto esperienza. «Persone che non riterranno indispensabile cose che per noi lo sono, che non compreranno una casa, che condivideranno mezzi e strumenti e che avranno grande attenzione per l’ambiente e la salute del pianeta - ha sottolineato il fondatore di H-farm a cominciare dal contenimento degli sprechi».
Bedoni da parte sua ha ricordato le ragioni della presenza di Cattolica a Ca’ Tron, salita dai 1050 ettari iniziali (acquistati da Fondazione Cassamarca) ai 2 mila attuali. «Ho sentito la responsabilità di intervenire sulla nostra terra. Cattolica non aveva imprese agricole, avrei potuto acquistarle in Friuli o in Piemonte spendendo la metà. Ma ho scelto di investire in Veneto».
Non sono mancati comunque i riferimenti all’intoppo che ha tenuto fermo il progetto quando, nel 2017, sembrava sul punto di partire. La necessità, cioè, di affrontare una Valutazione di impatto ambientale dopo che la stessa Commissione regionale Via aveva individuato nell’area, in parte sotto il livello del mare, rischi di inondazioni, prescrivendo incisive opere di protezione. Mesi di stop e restart oggi lasciati alle spalle.
”
Bedoni (Cattolica) Avremmo potuto investire altrove ma è giusto puntare sulla nostra terra