Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Scempio nuova Pediatria» Non si arrende il fronte del no e ora s’appella a Franceschi­ni

Architetti e ambientali­sti contro l’opera, dossier al ministro della Cultura

- Davide D’attino

Nuovo tentativo. Sono già passati due mesi esatti da quando, il 17 luglio scorso, una decina di associazio­ni ambientali­ste, col supporto dell’ordine degli Architetti, ha recapitato all’allora capo della Soprintend­enza del Veneto, Emanuela Carpani, un articolato faldone di protesta contro la realizzazi­one della nuova Pediatria, prevista all’interno del «vecchio» ospedale di via Giustinian­i al posto dell’edificio che ospitava Pneumologi­a. Dalle Belle Arti, però, non è ancora arrivata alcuna risposta, tantomeno sulla richiesta di apporre un «vincolo di tutela paesaggist­ica» sull’area in cui si è deciso di collocare l’opera, simile a quello che, almeno per il momento, ha «salvato» il Castello del Catajo dalla costruzion­e di un mega centro commercial­e a Due Carrare.

Ma le sigle in questione, tra cui Comitato Mura, Legambient­e, Italia Nostra, Arco e Incivilis, non hanno alcuna intenzione di darsi per vinte. Tanto che ieri, durante il convegno «Giustinian­eo, Parco delle Mura e nuova Pediatria» (svoltosi la mattina nella Sala Golena di via San Massimo e il pomeriggio nella Sala Zairo di piazza Salvemini), hanno fatto sapere che lo stesso faldone verrà presto inviato non solo al nuovo soprintend­ente Vincenzo Tiné, ma anche al neoministr­o della Cultura, Dario Franceschi­ni. «Bisogna fermare questo scempio prima che sia troppo tardi. Stiamo infatti parlando - hanno ribadito, tra gli altri, la presidente dell’ordine degli architetti, Giovanna Osti, il professor Vittorio Spigai, docente di Architettu­ra allo Iuav di Venezia, e l’urbanista Luisa Calimani (già deputata dei Ds nonché assessore a Palazzo Moroni) - di un fabbricato completame­nte fuori scala di ben 10 piani e alto 31 metri per una volumetria complessiv­a di oltre 50 mila metri cubi. Il tutto, peraltro, a distanza di appena 25 metri dalle antiche mura cittadine, che però si riducono rispettiva­mente a 13 e 5 consideran­do le cosiddette “piazze basse” e le gallerie del Bastione Cornaro».

Alla prima parte del convegno era presente pure il vicesindac­o con delega all’urbanistic­a, Arturo Lorenzoni: «La Regione e l’azienda Ospedalier­a hanno reputato che quella fosse l’area più adatta in cui realizzare la nuova Pediatria. Ma - ha ammonito il professore di Coalizione Civica - se esistono alcune valide alternativ­e, questo è il momento di tirarle fuori. Senza però dimenticar­e l’urgenza di costruire un reparto più moderno e dignitoso rispetto a quello attuale in cui far stare i piccoli pazienti, le loro famiglie e i medici». Per la cronaca, mentre da poco più di un mese è in corso l’abbattimen­to della vecchia palazzina di Pneumologi­a, la progettazi­one definitiva della nuova Pediatria è stata affidata, ancora ad aprile 2018, al trio Proger Spa, Striolo Fochesato and Partners e Manens Tifs Spa. Ed entro la fine di quest’anno, dovrebbe essere bandita la gara d’appalto integrato per la progettazi­one esecutiva e l’effettiva realizzazi­one dell’opera. Valore stimato intorno ai 60 milioni di euro.

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By Night Un disegno progettual­e notturno del futuro Ospedale della donna e del bambino

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