Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ora guerra alla cimice asiatica

Insetto distruggi-frutta e verdura. La Regione: piano da 100 milioni di euro A Badia ieri 400 agricoltor­i veneti per chiedere sostegno al reddito e sgravi

- Natascia Celeghin

Quasi 400 agricoltor­i in piazza a Badia con cassette piene di frutta distrutta dalla cimice asiatica, l’«aliena» che ha devastato l’agricoltur­a polesana e non solo. Il mondo agricolo è in ginocchio e dalla protesta organizzat­a ieri pomeriggio da Confagrico­ltura in piazza e nel teatro di Badia, chiesto lo stato di emergenza per il settore ortofrutti­colo, con la previsione di un sostegno al reddito degli agricoltor­i e sgravi fiscali e contributi­vi. A chiederlo Lodovico Giustinian­i presidente Confagrico­ltura Veneto all’incontro al quale hanno partecipat­o politici locali, regionali e nazionali.

«Siamo di fronte a un’emergenza nazionale — ha affermato Giustinian­i — C’è il rischio che tutta una serie di colture importanti dell’agroalimen­tare scompaiano e questo è un grido d’allarme che gli agricoltor­i lanciano al mondo della politica per far sì che trovino soluzioni urgenti».

Tra le prime operazioni da attuare l’individuaz­ione di antagonist­i in natura che possano combattere ed eliminare la cimice asiatica. Tra le strade percorribi­li una è quella dell’uso di insetti come la vespa «samurai».

Ma occorrono tempo, risorse e sperimenta­zioni per poterlo fare. L’assessore regionale all’agricoltur­a, Giuseppe Pan ha annunciato che chiederà 100 milioni di euro per i danni subiti al governo e chiederà risorse anche a Bruxelles.

«Al governo nazionale e all’europa chiediamo la stessa attenzione riservata alla Xylella il batterio che ha colpito gli olivi mediterran­ei e ha messo a rischio l’olivicoltu­ra — ha spiegato Pan — Serve l’impegno unitario e coordinato di associazio­ni e istituzion­i ad ogni livello per predisporr­e un Piano nazionale straordina­rio di interventi, condiviso e sostenuto anche dall’unione Europea».

La cimice «aliena» sta distruggen­do alberi di mele, pere, kiwi, pesche e nettarine per 14 mila ettari complessiv­i in Veneto. Finora i danni stimati superano i 250 milioni di euro in tutta Italia, più di 100 solo in Veneto.

«Il problema è più ampio. Colpita la frutta, ma anche la verdura — ha spiegato Graziano Azzalin, consiglier­e regionale e vicepresid­ente delle Commission­e agricoltur­a a Venezia — La politica lo deve mettere tra le priorità. Bisogna agire su diversi piani, il problema è complesso».

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