Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sbrollini e Moretto «Ecco perché abbiamo scelto Renzi»

Le parlamenta­ri venete: «Con lui ritroviamo l’entusiasmo». Ferrazzi scioglie le riserve: «Resto nel Pd»

- di Martina Zambon

Spinta propulsiva esaurita per il Pd. Questa la motivazion­e delle due parlamenta­ri passate con Renzi: Sbrollini e Moretto.

Il fil rouge che intreccia le storie di chi lascia e di chi resta è l’accento intimo, delicatame­nte privato. Eppure parliamo di politica pura che diventa un dilemma: lasciare o no il Partito Democratic­o per abbracciar­e Italia Viva di Matteo Renzi? Fra tutti i dem veneti eletti, dai consiglier­i regionali ai parlamenta­ri, a gettare il cuore oltre l’ostacolo sono solo in due: la senatrice vicentina Daniela Sbrollini e la deputata veneziana Sara Moretto. Due «sì» che risuonano alti dopo il coro di «no» anche da parte di renziani della prima ora. «No», per l’appunto, altrettant­o sofferti sul piano personale.

Ed è il caso del senatore veneziano Andrea Ferrazzi che scrive «Forse perché sono nato in una famiglia di otto fratelli, non amo i gruppi tra solo simili. Mi piace invece un Partito Democratic­o che sappia fare delle diverse provenienz­e una prospettiv­a di crescita comune». La famiglia, le radici, ma anche le «notti insonni» e le «ore particolar­mente difficili sul piano personale prima che politico» citate da Sbrollini e Moretto. «È stata una decisione a dir poco sofferta spiega Sbrollini - sono tre notti che non dormo. Le motivazion­i di questa scelta sono molteplici: aver misurato in questo periodo la gestione del partito che ha perso la spinta propulsiva riformista per cui era nato ad esempio. Ho visto un ritorno al passato che non va nella direzione di ciò che avevamo sognato dieci anni fa fondando il Pd. Il pluralismo è degenerato in moltiplica­zione correntizi­a. Ora che abbiamo messo in sicurezza il Paese con il nuovo governo, vorrei dare il mio contributo per costruire qualcosa di più grande, di più inclusivo, a partire da donne e giovani. Le due categorie che Renzi cita da sempre come fondamenta­li per cambiare il Paese. E troppa retorica su queste due categorie è stata la causa di un loro allontanam­ento dal Pd».

La senatrice vicentina punta a coinvolger­e chi alla politica non si è ancora avvicinato: «Voglio far appassiona­re i ragazzi» spiega. Insomma, nessuna intenzione dei sottrarre consensi al Pd: «Noi non saremo contro - chiude Sbrollini né contro il Pd, né contro il governo che sosterremo. Speriamo questa avventura serva a rafforzare un centro sinistra moderno e riformista. In questo Pd mi sono sentita poco utile». E potrebbe essere un modo velato per alludere all’ipotesi sfumata di un posto da sottosegre­tario ad esempio nel mondo dello Sport che pare essersi speso sul suo nome. I rumors di palazzo aggiungono poi che in futuro altri dem veneti potrebbero sganciarsi dal Pd ma, ora come ora, la prima infornata di transfughi veneti pare conclusa.

Sara Moretto spiega la sua scelta con una lettera aperta: «La politica per me è sempre stata impegno e passione, mai una carriera o un posto di lavoro. Ho deciso di compiere una scelta che accendesse realmente il mio entusiasmo. Per questo accetto l’invito di Renzi. Un progetto senza rete e senza garanzie personali, certamente “scomodo” e faticoso, ma capace di tracciare la

” Daniela Sbrollini Il Partito Democratic­o ha perso la spinta propulsiva e riformista su cui è nato dieci anni fa

” Sara Moretto È una scelta «senza rete», scomoda e faticosa ma che riaccende il mio entusiasmo

rotta del cambiament­o del Paese». Moretto mette nel conto le critiche e fa appello alla passione: «La mia è una scelta personale fatta per passione e impegno».

L’ormai ex compagno di partito e conterrane­o Ferrazzi, invece, spiega che prima di decidere ha voluto confrontar­si «con le donne e gli uomini che mi hanno sostenuto». Da lì la scelta: «Da quando sono impegnato nell’attività amministra­tiva e politica ho lavorato per unire i riformismi verso un progetto comune. Resterò dunque con convinzion­e nel Pd che ho contribuit­o a fondare, casa comune dei diversi riformismi e delle diverse culture politiche che credono nell’europa unita e federale, nel Patto Atlantico, nella democrazia liberale e nel sostegno a chi rimane indietro».

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