Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Assi e medaglie, vite da campioni made in Veneto

Trionfi dal ciclismo all’atletica. Vilnai (Cip): «Bene ma solo il 2% fa sport»

- di Lorenzo Fabiano

Dal ciclismo all’atletica, la lunga serie di trionfi made in Veneto. La regione è la capofila dello sport paralimpic­o nazionale con la Lombardia. Il presidente Vilnai (Cip): «Bene ma solo il 2% fa sport».

Èl’età dell’oro per lo sport paralimpic­o italiano. La certifican­o i Mondiali di ciclismo in Olanda (Italia terza nel medagliere) e di nuoto a Londra, dove con 50 medaglie, gli azzurri sono risultati la squadra più forte davanti a Russia, Gran Bretagna, Ucraina, Cina e Usa.

Sugli allori sale un Veneto che si afferma come stella polare del movimento. Nella piscina londinese dell’acquatics Centre sono stati i nuotatori veneti a ritagliars­i la parte dei mattatori: Antonio Fantin, diciottenn­e della Aspea Padova, ha conquistat­o due medaglie d’oro e quattro d’argento; il ventunenne veronese Stefano Raimondi, allenato da Marcello Rigamonti, se ne è messe al collo otto, tre d’oro e cinque d’argento; Xenia Palazzo, sua coetanea e compagna al centro federale scaligero è tornata a casa con un argento e ha staccato il pass olimpico per Tokyo 2020. Non è finita: sabato scorso, il cinquantad­uenne vicentino Enrico Giacomin è stato autore di un’impresa, impiegando otto ore per la traversata di 21 km dalle acque di Pirano a Grado. In questi giorni anche l’atletica regala sorrisi: Giandomeni­co Sartor ha rotto un tabù, battendo il primato italiano che durava da oltre vent’anni sugli 800 metri T54; lo ha emulato nel lungo il quarantenn­e di Dolo Samuele Gobbi, infrangend­o pure lui il limite nazionale. E c’è anche il tiro con l’arco: Sofia Forneris, quindicenn­e di Verona, ha appena conquistat­o il titolo italiano Allievi a Firenze. «Ho iniziato a tirare un anno fa — dice — l mio sogno è arrivare un giorno alle Olimpiadi».

E poi c’è la straordina­ria Bebe Vio, che dopo cinque anni di trionfi in pedana col fioretto, ha annunciato che ai Mondiali in Corea per la prima volta tirerà di sciabola. Una nuova frontiera: «Me la sconsiglia­vano perché di sciabola si tira soprattutt­o col polso, io non ce l’ho. Ma voglio provarci. A una vittoria quasi scontata col fioretto preferisco le mazzate con la sciabola, dimedaglie, vertendomi in una sfida quasi impossibil­e» ha spiegato. Insomma, il barometro volge al sereno, come conferma Francesca Porcellato, un’icona del mondo paralimpic­o, capace tra i giochi del 1988 a Seoul a quelli a Rio del 2016 di vincere 13 medaglie olimpiche. «Il movimento gode di buona salute: le Olimpiadi di Tokyo sono vicine e siamo a buon punto. Vorrei tuttavia che le attenzioni fossero indirizzat­e a tutta la famiglia paralimpic­a: non solo a chi porta a casa le ma anche chi ogni giorno lotta nell’ombra tra mille difficoltà». Che il Veneto e anche l’italia abbiano svoltato, soprattutt­o dal punto di vista culturale, lo sottolinea il presidente del Comitato Paralimpic­o Veneto, Ruggero Vilnai. «L’atteggiame­nto della società verso il mondo della disabilità è cambiato — spiega — io sono rimasto paralizzat­o 55 anni fa: parlare allora di sport paralimpic­o era impensabil­e; quello era ancora un mondo pieno di barriere e di tabù, dove solo gli “eroi” uscivano di casa. Al nostro movimento, in forte crescita dai giorni delle olimpiadi di Londra, hanno dato un forte impulso atleti come Bebe Vio e Alex Zanardi che hanno saputo fare breccia nel cuore della gente».

«Il Veneto — prosegue Vilnai — è in prima fila, con 230 società, 40 discipline, e 1800 atleti agonisti tesserati che rappresent­ano il 2% dei disabili nella nostra regione; chiaro che la percentual­e è ancora bassa, ma in Italia siamo secondi solo alla Lombardia. Merito di tutti: amministra­zioni pubbliche e privati compresi. Il mondo delle aziende ci è vicino: i costi da sostenere sono elevati, abbiamo bisogno di sostegno, ci sono molte persone da tirare fuori di casa». Vilnai si commiata con un importante appello: «Dal 5 al 7 novembre, all’università di Padova il Comitato paralimpic­o nazionale organizza il Festival della cultura paralimpic­a. Un grande appuntamen­to con ospiti di altissimo profilo da non mancare».

Francesca Porcellato

Il movimento è in buona salute ma dovremmo pensare a tutti e non solo a chi vince le medaglie

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In pista Giandomeni­co Sartor
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Giandomeni­co Sartor, neo primatista italiano sugli 800 e Sofia Forneris, campioness­a Allievi nell’arco
In prima fila Giandomeni­co Sartor, neo primatista italiano sugli 800 e Sofia Forneris, campioness­a Allievi nell’arco

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