Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Visita «amarcord» di Viscidi «Quanti ricordi, sono a casa»
Il responsabile delle Nazionali giovanili ha visionato la cantera del Padova
La regia è quella del vicepresidente Fabio Pinelli, responsabile del settore giovanile e sempre attento allo sviluppo della rete di collaborazione in tal senso. E il ritornoamarcord, è di quelli che fanno scappare la lacrimuccia. Si è rivisto Maurizio Viscidi, ieri pomeriggio a Padova, 24 anni dopo la sua esperienza come tecnico del settore giovanile biancoscudato sotto l’egida di Piero Aggradi e di Loris Fincato.
Un educatore, Viscidi, nonché un profondo conoscitore della disciplina e della realtà sociale che circonda il mondo del dio pallone. L’attuale coordinatore delle nazionali giovanili maschili della Figc ha trascorso una giornata insieme a Pinelli, al responsabile del settore giovanile biancoscudato Carlo Sabatini e dei tecnici della cantera di viale Nereo Rocco: «Per me essere qui è come tornare a casa — spiega Viscidi — e la cosa che mi fa piacere è che i padovani mi ricordino ancora. Ebbi l’opportunità di allenare ragazzi di eccellente livello e di imparare una metologia di lavoro. Fummo fra i primi a fare la zona alla fine degli anni novanta e ho avuto il privilegio di conoscere un maestro come Piero Aggradi, che sfortunatamente non c’è più. Padova ha una realtà e una storia incredibile, Sandreani e Nunziata hanno fatto strada in realtà di primissimo livello. Abbiamo fatto qui due partite di qualificazione con l’under 19 e per noi Padova è sempre stato un punto di riferimento. Magari tutte le realtà fossero come il Padova, tante società tagliano sul settore giovanile, questo club no. Il livello di allenamento che ho visto oggi equivale a quello di una realtà di Serie A. Della mia squadra in otto sono poi arrivati in Serie A, era un gruppo di qualità straordinario. Il talento è fondamentale, ma poi ci vuole la pratica e le attuali generazioni sono fissate con i telefonini, coi social e sono distratti dalle nuove tecnologie. L’impegno fa la differenza. Diecimila ore di pratica per diventare calciatore professionista, con i tempi attuali anziché a 18 le fanno a 26 anni...».
Molto soddisfatto Pinelli, che si sta dedicando anima e corpo alla semina di una cantera che promette finalmente molto bene: «La società crede molto nel settore giovanile – spiega il vicepresidente biancoscudato – i tecnici devono aggiornarsi ed essere preparati, potenzialmente si possono costruire calciatori e bravi ragazzi. Tante persone lavorano per il bene del Calcio Padova ed è giusto che anche i tifosi lo sappiano. Maurizio Viscidi è un amico, ha assistito a un allenamento e ha voluto partecipare alla metodologia di lavoro utilizzata dal nostro tecnico. Carlo Sabatini nasce come tecnico e questo ci rende ottimisti per la crescita dei nostri ragazzi».
L’esperienza in città Il dirigente è tornato a 24 anni di distanza dalla sua esperienza come tecnico del settore giovanile biancoscudato