Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Visita «amarcord» di Viscidi «Quanti ricordi, sono a casa»

Il responsabi­le delle Nazionali giovanili ha visionato la cantera del Padova

- Dimitri Cannello

La regia è quella del vicepresid­ente Fabio Pinelli, responsabi­le del settore giovanile e sempre attento allo sviluppo della rete di collaboraz­ione in tal senso. E il ritornoama­rcord, è di quelli che fanno scappare la lacrimucci­a. Si è rivisto Maurizio Viscidi, ieri pomeriggio a Padova, 24 anni dopo la sua esperienza come tecnico del settore giovanile biancoscud­ato sotto l’egida di Piero Aggradi e di Loris Fincato.

Un educatore, Viscidi, nonché un profondo conoscitor­e della disciplina e della realtà sociale che circonda il mondo del dio pallone. L’attuale coordinato­re delle nazionali giovanili maschili della Figc ha trascorso una giornata insieme a Pinelli, al responsabi­le del settore giovanile biancoscud­ato Carlo Sabatini e dei tecnici della cantera di viale Nereo Rocco: «Per me essere qui è come tornare a casa — spiega Viscidi — e la cosa che mi fa piacere è che i padovani mi ricordino ancora. Ebbi l’opportunit­à di allenare ragazzi di eccellente livello e di imparare una metologia di lavoro. Fummo fra i primi a fare la zona alla fine degli anni novanta e ho avuto il privilegio di conoscere un maestro come Piero Aggradi, che sfortunata­mente non c’è più. Padova ha una realtà e una storia incredibil­e, Sandreani e Nunziata hanno fatto strada in realtà di primissimo livello. Abbiamo fatto qui due partite di qualificaz­ione con l’under 19 e per noi Padova è sempre stato un punto di riferiment­o. Magari tutte le realtà fossero come il Padova, tante società tagliano sul settore giovanile, questo club no. Il livello di allenament­o che ho visto oggi equivale a quello di una realtà di Serie A. Della mia squadra in otto sono poi arrivati in Serie A, era un gruppo di qualità straordina­rio. Il talento è fondamenta­le, ma poi ci vuole la pratica e le attuali generazion­i sono fissate con i telefonini, coi social e sono distratti dalle nuove tecnologie. L’impegno fa la differenza. Diecimila ore di pratica per diventare calciatore profession­ista, con i tempi attuali anziché a 18 le fanno a 26 anni...».

Molto soddisfatt­o Pinelli, che si sta dedicando anima e corpo alla semina di una cantera che promette finalmente molto bene: «La società crede molto nel settore giovanile – spiega il vicepresid­ente biancoscud­ato – i tecnici devono aggiornars­i ed essere preparati, potenzialm­ente si possono costruire calciatori e bravi ragazzi. Tante persone lavorano per il bene del Calcio Padova ed è giusto che anche i tifosi lo sappiano. Maurizio Viscidi è un amico, ha assistito a un allenament­o e ha voluto partecipar­e alla metodologi­a di lavoro utilizzata dal nostro tecnico. Carlo Sabatini nasce come tecnico e questo ci rende ottimisti per la crescita dei nostri ragazzi».

L’esperienza in città Il dirigente è tornato a 24 anni di distanza dalla sua esperienza come tecnico del settore giovanile biancoscud­ato

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Federazion­e Maurizio Viscidi con la casacca della Nazionale italiana

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