Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pappagallo cosparso di colla, caccia a chi ha tentato di ucciderlo
La colla con cui qualcuno lo ha interamente cosparso, dal becco alla coda, sta mettendo a dura prova il suo piccolo apparato respiratorio, tanto che anche mercoledì sera è stato nuovamente visitato dal veterinario. Ma la diagnosi fa ben sperare: Jade, pappagallo domestico, un bel conuro jandaya, non è in pericolo di vita. C’è solo da augurarsi che superi il grosso stress che ha subito.
Due agguati con la colla in quindici giorni: colpa di qualcuno che, infastidito dal suo cantare, voleva metterlo a tacere per sempre. Qualcuno che, entrato nella proprietà privata in cui vive Jade, lo ha coperto di una sostanza viscida, che nemmeno i frequenti bagnetti riescono a togliere: bisognerà attendere mesi prima che torni al suo splendore con il nuovo piumaggio. Una sostanza appiccicaticcia che limita l’uccello nei movimenti, che sembra aver spento la sua vitalità, timoroso ora con gli estranei che si avvicinato alla gabbietta sotto il portico di casa.
«Come si fa a ridurre un pappagallo in queste condizioni? - si domanda il proprietario, un 35enne di Marano Vicentino che nelle ultime ore ha ricevuto la solidarietà di alcuni vicini -. Spero solo che tanto risalto mediatico porti chi ha commesso questo gesto orribile a sentirsi in colpa». Il caso, salito alla ribalta delle cronache nazionali, sta facendo molto discutere. Si sarebbe trattato di una vendetta secondo il padrone di Jade che racconta della telefonata anonima ricevuta già in agosto in cui gli si intimava di trovare presto una soluzione visto che «agli anziani del vicinato il canto del vostro pappagallo dà fastidio». I primi di settembre l’uccello canterino è stato trovato cosparso di colla una prima volta. «Una goliardata» aveva pensato il 35enne. Martedì mattina, prima di uscire di casa, ha ritrovato il suo amato pappagallo nelle stesse condizioni. Le tracce di colla anche sulla gabbietta che Jade divide con un altro uccello, rimasto però intatto. Di qui la corsa dal veterinario, poi la denuncia ai carabinieri contro ignoti, ipotizzando i reati di maltrattamenti di animali e violazione di proprietà privata.