Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Infarto non diagnosticato, a giudizio un medico: il paziente morì poco dopo
L’accusa: il dottore aveva seguito il 91enne senza accorgersi del male
Per l’accusa non avrebbe capito che l’anziano 91enne di Porto Tolle Primo Zerbinati aveva avuto un infarto al miocardio, causandone — indirettamente — la morte. Calogero Vella, 64enne residente nel Delta e ora medico di base, è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo. Il processo inizia il 9 dicembre.
I fatti contestati si sono svolti tra l’1 e il 3 giugno del 2016. Vella, all’epoca in servizio alla Casa di cura «Madonna della salute» di Porto Viro, era intervenuto la sera dell’1 giugno a casa del pensionato che era stato colto da malore. Poi lo aveva accompagnato al Pronto soccorso della Casa di cura portovirese, assistendolo fino al cambio turno del giorno seguente. Per l’accusa Vella non avrebbe capito, analizzando i tracciati elettrocardiografici della sera dell’1 giugno, che Zerbinati era stato colpito da infarto al miocardio evitando quindi di curarlo con terapia specifica.
Il giorno dopo, il 2 giugno, il 91enne venne poi trasferito all’ospedale di Rovigo dove morì alle 7.15 del 3 giugno per uno choc al cuore causato dall’infarto ormai troppo esteso.
Invece l’altra mattina attorno alle 10 ad Adria, nella zona del mercato settimanale in Corso Garibaldi, un automobilista da fuori provincia dopo aver sbagliato strada è entrato nell’area dove ci sono le bancarelle. Accortosi dell’errore ha innestato la retromarcia finendo però col sbilanciare un’anziana in bicicletta che era dietro l’auto. La donna, sulla settantina, se l’è cavata con sbucciature alle ginocchia.
L’automobilista ha chiamato i soccorsi ed è andato a spiegare cos’era accaduto al Comando adriese della polizia locale. A suo carico non è stata mossa nessuna contestazione penale.
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