Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Da chirurgo ad archeologo «Tutto inventato è il re delle truffe»
Progetto definitivo non ancora approvato. Lavori non prima di fine 2020
Il trevigiano Massimo Rossi, 37 anni, è accusato di essersi spacciato per chirurgo senza esserlo. Ma anche per impresario, ingegnere...
A distanza di due mesi e mezzo dalla prima «picconata», simbolicamente assestata dal presidente della Regione, Luca Zaia, e dal direttore generale dell’azienda Ospedaliera, Luciano Flor, la palazzina della vecchia Pneumologia è già stata rasa al suolo. Ma il progetto di realizzare al suo posto la nuova Pediatria, nel cuore del polo medico sanitario di via Giustiniani, sembra attraversare una fase di stallo. E il motivo sarebbe da ricercare nella volontà espressa dalla Soprintendenza di avere un piano il più possibile certo e dettagliato, tanto nella tempistica quanto nella modalità, in merito alla dismissione dei reparti costruiti «sopra» le mura cinquecentesche. A cominciare dalla Neurologia nonché dall’attuale Pediatria. Tale dismissione, come forse si ricorderà, fa parte dell’intesa riguardante il nuovo ospedale di Padova Est siglata a dicembre 2017 dallo stesso Zaia e dal sindaco Sergio Giordani, in cui si legge che «la Regione si impegna, a propria cura e spese, a riqualificare e bonificare la porzione dell’area di via Giustiniani che verrà dismessa dall’uso ospedaliero e a cedere gratuitamente la proprietà al Comune onde realizzarvi il “Parco delle mura” della città».
Da quella firma però, a proposito del futuro polo della salute collocato in zona San Lazzaro, alle spalle del Net Center e della Kioene Arena, si è mosso poco o nulla. E proprio per questa ragione, pare appunto che le Belle Arti, prima di dare parere favorevole alla realizzazione della nuova Pediatria, vogliano vederci chiaro e, soprattutto, avere concreta conferma che le cliniche «sopra» le mura verranno effettivamente dismesse. In pratica, la posizione della Soprintendenza si potrebbe riassumere così: «Il progetto che mi avete presentato contiene alcune criticità. Ma non ho intenzione di bocciarlo. Anche perché capisco che i bambini ricoverati e i loro medici curanti hanno urgente bisogno di una sede più grande e moderna. Prima però dimostratemi come e quando verranno liberate le aree di via Giustiniani in cui è prevista la nascita del “Parco delle mura”». Ecco insomma spiegato perché, nella migliore delle ipotesi, i lavori per la costruzione della nuova Pediatria verranno affidati non prima della fine dell’anno prossimo. E l’opera, del valore di circa 60 milioni di euro, sarà pronta (si spera) per la fine del 2023. Sulla fase di stallo appena raccontata, nessuno vuole esporsi pubblicamente. È però innegabile il fatto che il progetto definitivo dell’architetto Maurizio Striolo, consegnato all’azienda Ospedaliera a metà luglio scorso, non sia ancora stato discusso né tantomeno approvato dagli organi preposti. Tanto che, con una lettera inviata al sindaco Giordani e al suo vice con delega all’urbanistica, Arturo Lorenzoni, le associazioni contrarie alla realizzazione della nuova Pediatria in quella zona di via Giustiniani (tra cui Ordine degli Architetti, Italia Nostra, Legambiente e Incivilis) siano tornate alla carica, domandando al Comune di votare contro lo stesso progetto definitivo. Secondo loro, infatti, «bisogna fermare questo scempio prima che sia troppo tardi»: «Stiamo parlando sostengono - di un fabbricato completamente fuori scala di ben 10 piani e alto 31 metri per una volumetria complessiva di oltre 50 mila metri cubi. Il tutto, peraltro, a distanza di appena 25 metri dalle mura».