Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ammette lo strangolamento Il marito resta in carcere
L’avvocato difensore chiederà la perizia psichiatrica
Ha ammesso sostanzialmente tutto Roberto Lo Coco, in carcere da sabato per aver tentato di strangolare la moglie 23enne Giulia Lazzari, nell’interrogatorio di garanzia ieri davanti al giudice per le indagini preliminari (Gip) Pietro Mondaini. Il 28enne disoccupato di Adria era molto provato, tanto che si sarebbe addormentato un paio di volte davanti al Gip.
L’uomo, prima della detenzione ieri confermata, era stato piantonato in Psichiatria all’ospedale di Adria dov’era ricoverato dopo un tentativo di suicidio successivo all’aggressione della moglie.
Ora il suo avvocato difensore Anna Osti chiederà una perizia per stabilire se, al momento del tentato omicidio della consorte, Lo Coco fosse in grado di intendere e volere.
La vittima dell’aggressione, che lavora come cameriera, è ormai da otto giorni in coma farmacologico in Terapia intensiva all’ospedale «Santa Maria della misericordia» a Rovigo. L’aggressione del marito, martedì scorso, le ha provocato un arresto cardiaco ed un edema sia ai polmoni che al cervello. La prognosi, col rischio di danni permanenti, continua a essere riservata.
Lo scorso 8 ottobre, di pomeriggio, Lo Coco dice di aver abbracciato la moglie nella loro casa popolare nel quartiere «Case rosse» di Adria. Poi le ha detto la frase «se non ti avrò io non ti avrà nessun altro» e poi il tentativo di strangolamento della giovane sulle scale di casa.
Dopo l’aggressione Lo Coco ha mandato un messaggino a un vicino di casa nel quale ha chiesto scusa dicendo di prendersi cura della moglie «quando starà meglio» e poi avrebbe tentato di impiccarsi alla ringhiera delle scale.
L’aggressione di Lo Coco, che gli ha spalancato le porte del carcere per tentato omicidio, va ricercata in un rapporto sentimentale con la moglie ormai agli sgoccioli.
La giovane moglie da tempo aveva detto ad amici e conoscenti di non essere più in grado di sopportare un rapporto del genere.
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