Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’auto contro il tir, una vittima
Correzzola, perde la vita una casalinga di Pontelongo. L’esperienza politica col sindaco Franco
La Panda su cui viaggiava ha improvvisamente invaso la corsia opposta, centrando in pieno un camion che trasportava melasse di zucchero. E’ morta sul colpo, per le conseguenze del tragico incidente in cui è stata coinvolta, ieri mattina verso le 10.30, Gabriella Favero, che lo scorso marzo aveva compiuto 60 anni.
La donna, residente col marito Gianni Zuriato in via Villa del Bosco a Pontelongo, stava percorrendo la Monselice Mare verso casa quando, all’altezza di Correzzola, è stata investita da un Iveco Stralis che trasportava il liquido caricato in uno zuccherificio della zona e guidato da un romeno di 35 anni, residente a Suzzara, nel Mantovano. L’utilitaria si è distrutta ed ha terminato la sua corsa nel fossato adiacente la regionale 104, un’arteria spesso al centro delle cronache per il tributo di sangue che molti automobilisti hanno pagato negli anni.
I sanitari del Suem 118 hanno tentato in tutti i modi di rianimare la donna, fino a quando il medico ha dovuto decretarne la morte. La polizia stradale ha eseguito i rilievi. L’autotrasportatore, illeso ma sotto shock, è stato ricoverato in pronto soccorso a Piove di Sacco per gli accertamenti. Ancora sconosciute le cause che hanno portato all’invasione di carreggiata. Potrebbe essersi trattato di un malore, come di una distrazione o di un problema legato alla visibilità e ai raggi del sole.
Gabriella Favero aveva sempre vissuto a Pontelongo sin dalla nascita. Casalinga; aveva seguito fino a poco tempo fa l’anziana madre, che da molti anni era malata. Tra le persone che maggiormente la conoscevano il sindaco Roberto Franco, sconvolto dalla notizia. «Ho perso un’amica - racconta commosso -. Aveva condiviso con me il progetto politico e mi aveva sostenuto alle elezioni. Non aveva figli, era nata in paese, come i fratelli e le sorelle. Il padre era uno storico fabbro che aveva la bottega proprio vicino alla chiesa. Dispiace per il marito Gianni da poco pensionato e che aveva lavorato come infermiere a domicilio nel distretto sanitario di Piove di Sacco».