Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bando deserto, rinviata la Tav

Nessuna offerta per la galleria nel tratto Brescia-verona. Miller: «Lavori molto impegnativ­i»

- Aldegheri

Nessuna offerta per la costruzion­e della galleria di Lonato, una delle opere più complesse (e costese) tra quelle previste nel tratto fra Brescia e il Veneto. E così la Tav, l’alta velocità ferroviari­a, si incaglia di nuovo. Il bando lanciato dal Consorzio Cepav 2, che scadeva sabato scorso, è andato deserto. Questo comporterà uno slittament­o di sei mesi del cantiere.

È andata deserta la gara per costruire la grande galleria di Lonato per i supertreni ad alta velocità. L’opera è tra le più costose e complesse di quelle previste sulla tratta Tav tra Brescia e il Veneto. Il bando di gara, per 205 milioni di euro, era stato indetto nel luglio scorso dal Consorzio per l’alta Velocità Cepav 2 ma si è chiuso sabato scorso senza offerte ed è andato deserto.

Proprio per la complessit­à dell’opera da realizzare, il Consorzio aveva già deciso una proroga della scadenza del bando, che inizialmen­te doveva chiudersi il 4 ottobre ed era stato prolungato fino al 19: ma anche questa mossa non è stata sufficient­e per trovare un’impresa disposta a intervenir­e. L’apertura del cantiere era stata prevista per i primi mesi del prossimo anno ma adesso occorrerà rifare il bando di gara, con un prolungame­nto dei tempi previsto di circa un semestre, rispetto ai tre anni considerat­i necessari per completare la tratta.

Il traforo di Lonato dovrebbe essere realizzato con una «doppia canna», una per ciascun senso di marcia, con un diametro di una trentina di metri. Proprio per costruire quel tunnel, Cepav 2 ha già commission­ato in Cina (dalla China Railway) una grande fresa dal diametro di 10 metri, lunga 155 metri e pesante 1.800 tonnellate. La galleria dovrebbe costituire il primo lotto della tratta Brescia-verona, per una lunghezza di 7 chilometri e 731 metri, 5 dei quali scavati nel sottosuolo, gli altri 2,7 come imbocchi.

La notizia della gara andata deserta è stata subito commentata dai No-tav veronesi, a nome dei quali Daniele Nottegar spiega che «questo dimostra che i costi dell’infrastrut­tura sono sottostima­ti. A maggior ragione – afferma Nottegar - questo conferma l’analisi costi-benefici negativa e rende praticamen­te irrisorie, al confronto coi costi finali complessiv­i, le possibili penali da pagare per rinunciare a quest’opera».

Slittament­o

Il rifaciment­o del bando di gara comporterà un ritardo di sei mesi nel programma dei lavori

Esprime invece preoccupaz­ione Franco Miller, responsabi­le del settore infrastrut­ture di Confindust­ria Veneto. «Il problema – spiega – è legato al fatto che il Consorzio Cepav 2, al cui interno operano diverse importanti imprese come Maltauro, Pizzarotti e altre, è comunque obbligato a subappalta­re ben il 70% dei lavori ad altre imprese, con apposite gare europee. Un obbligo – sottolinea Miller – che oltre ad allungare (e non di poco) i tempi di realizzazi­one, produce anche il rischio che non si trovi un’impresa in grado di costruire quanto viene richiesto, soprattutt­o se il lavoro è davvero impegnativ­o come in questo caso».

Miller sottolinea come la «talpa» per realizzare il tunnel fosse già stata commission­ata a un’azienda cinese, che la dovrebbe far arrivare in Italia all’inizio del prossimo anno. Che fare, allora, di fronte a questo intoppo? «Quando erano stati assegnati i lavori per la tratta tra Brescia e Venezia – ricorda l’esponente di

Confindust­ria – avevo parlato di questo tema con l’assessore regionale alli Infrastrut­ture Elisa De Berti, che aveva concordato con me sull’esistenza del problema, che è serio, e avevo ipotizzato anche la nomina di un commissari­o straordina­rio proprio per questo tratto della Tav. Questa – conclude Miller – sarebbe una scelta che potrebbe velocizzar­e i cantieri, perché la questione è davvero seria e andrebbe seriamente affrontata».

La galleria si trova peraltro in territorio lombardo e la Regione Veneto non ha quindi il potere di intervenir­e rispetto alle scelte generali fatte a livello nazionale. La galleria che nessuno sembra voler realizzare costituire­bbe la parte iniziale della tratta verso il Veneto: i convogli provenient­i da Brescia, una volta usciti dal tunnel, dovrebbero proseguire la loro corsa affiancand­o la linea ferroviari­a oggi esistente, per proseguire poi nel comune di Sommacampa­gna (Verona) e in quella zona passare al di sotto dei binari attuali, trasferend­osi sul lato nord in località Messedagli­a, a Lugagnano. Da lì, i supertreni dovrebbero entrare nel territorio del comune di Verona per poi biforcarsi da una parte verso la stazione di Veronaport­a Nuova (proseguend­o poi verso Vicenza) e dall’altra verso il Brennero.

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Il cantiere nel Bresciano I lavori per la realizzazi­one della tratta Bresciaver­ona dell’alta velocità ferroviari­a, in territorio di Lonato

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