Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tutti a scuola anche di pomeriggio
Sport, musica e compiti insieme: progetto per quasi 12 mila alunni padovani
Rilanciare la scuola, aperta anche di pomeriggio, come luogo di socialità e integrazione. In cui non solo si acquisiscono le basi del sapere per il domani, ma si imparano pure altre discipline. Dallo sport al teatro, passando per la musica e l’arte. E magari affiancando queste attività ai compiti per casa da svolgere tutti assieme. Scatta il progetto del Comune, finanziato da Cariparo, per circa 11.800 alunni delle 36 scuole cittadine tra elementari e medie.
Rilanciare la scuola, aperta anche di pomeriggio, come luogo di socialità e integrazione. In cui non solo si acquisiscono le basi del sapere per il domani, ma si imparano pure altre discipline. Dallo sport al teatro, passando per la musica e l’arte. E magari affiancando queste attività ai compiti per casa da svolgere tutti assieme. Sono sostanzialmente questi gli obiettivi di «Scuole aperte al futuro», il progetto ideato dalla giunta di Palazzo Moroni in sinergia con i presidi e gli insegnanti dei 12 istituti comprensivi di Padova, finanziato con 300 mila euro dalla Fondazione Cariparo e appunto rivolto ai circa 11.800 bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni che frequentano le 36 scuole cittadine tra elementari e medie. L’iniziativa, che riguarderà il corrente anno scolastico e i due successivi (durando quindi fino alla primavera del 2022), viene così riassunta dall’assessore comunale alla Scuola, Cristina Piva: «Tutti gli istituti, per almeno due pomeriggi alla settimana, resteranno gratuitamente aperti in orario extra-scolastico con l’intento di farli tornare a essere dei luoghi di aggregazione per tutta la comunità. Dei luoghi scandisce l’esponente del Pd in cui promuovere l’inclusione e il superamento delle discriminazioni, soprattutto nelle zone periferiche della città in cui la presenza di alunni stranieri è più marcata che altrove».
Le scuole, insomma, come posto in cui si incontrano tutti i residenti di un certo quartiere. Non solo bimbi e adolescenti, ma pure i loro genitori. In concreto, giusto per fare qualche esempio, ci saranno corsi di sport, musica, teatro, arte, coreutica e scienze. E inoltre si potrà accedere alle biblioteche dei vari istituti, approfondire la lingua inglese e, appunto, fare i compiti per casa tutti assieme. «Molte mamme e molti papà ormai lavorano a tempo pieno - osserva Antonio Finotti, presidente emerito della Fondazione Cariparo - e spesso non sanno dove e come far passare i pomeriggi ai loro figli. Ma ora, grazie a questo progetto, bambini e ragazzi avranno tante opportunità in più rispetto al bighellonare davanti alla tivù o con il tablet in mano». Intanto, rimanendo sempre in tema di scuola e integrazione, dal confronto dell’anno 2018-2019 con quello precedente emerge un aumento significativo degli alunni stranieri, in particolare negli asili nido comunali e nelle scuole materne comunali e statali. Nel dettaglio, nei 17 nidi di competenza di Palazzo Moroni, l’incidenza dei piccoli con cittadinanza non italiana è cresciuta del 4%, passando dal 30% al 34% (ovvero 282 unità su un totale di 829). Mentre nelle 20 materne pubbliche, il peso dei bambini stranieri si è alzato dell’1,6%, salendo dal 46,1% al 47,7% (cioè 801 unità su un totale di 1.676). Tutt’altra situazione, invece, nei 13 nidi convenzionati e nelle 43 materne private. Qui, infatti, gli alunni con cittadinanza non italiana sono appena il 3,9% e il 13,1%. Infine, ancora a proposito di scuole, va registrato che è stato finalmente assegnato l’appalto per l’ampiamento del complesso Monte Grappagalilei di Montà, finanziato dallo Stato con circa un milione di euro attraverso il Bando Periferie. I lavori, che dovrebbero terminare per l’inizio dell’anno 2020-2021, verranno eseguiti dalla padovana Itec.
Materne
Nelle strutture pubbliche della città i figli di stranieri hanno raggiunto il 47,7%