Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Chiede soldi e ricatta il prete «Paga o rivelo la nostra storia»

Dopo la foto porno in chat, un’altra vicenda coinvolge un religioso

- R.pol.

Un’indagine delicatiss­ima, trapelata da fonti ben informate, rivela che la procura di Padova ha aperto un fascicolo su una presunta tentata estorsione che vedrebbe come vittima un sacerdote di Camposampi­ero, che sarebbe stato minacciato da una donna, si presume una parrocchia­na, con un ricatto a sfondo sessuale. Le circostanz­e devono essere ancora ben chiarite dalle forze dell’ordine che stanno indagando sul caso, ma a quanto si apprende la donna avrebbe scritto un messaggio al prete che suona circa così: «Io vado a dire in giro che sei stato il mio amante se non mi aiuti con i soldi». Ovviamente il tenore della minaccia, che si configura come tentata estorsione, è entrata immediatam­ente nei radar della Guardia di Finanza che ne è venuta a conoscenza mentre stava eseguendo altri accertamen­ti, e che ha redatto un’informativ­a. Il fascicolo è al momento a carico di ignoti e tutti gli accertamen­ti devono essere espletati.

Si tratta di un fatto che allo stato attuale poggia su ben poche certezze ma che fa scalpore dal momento che proprio in questi giorni il Corriere del Veneto ha rivelato un’altra clamorosa storia circa un prete (vice parroco) della città. Quest’ultimo, si è saputo, ha postato per sbaglio sulla chat di whatsapp dei parrocchia­ni, in particolar­e dei genitori impegnati in cresime e comunioni per i figli, una foto che ritraeva genitali maschili in primo piano. La rimozione dell’immagine da parte dello stesso prete, una volta accortosi dell’errore, non è servita però a fermare l’imbarazzo della Curia e l’irritazion­e dei genitori coinvolti. L’anziano prelato (73 anni) com’è noto è stato rimosso e si trova nella Casa del clero di via San Girolamo, ma tutto, almeno dal punto di vista penale, potrebbe finire lì: il prete infatti non ha postato la foto di minorenni e non ha esibito quella fotografia in un contesto con ragazzi under 18. Insomma oltre alla pessima figura il sacerdote non può essere imputabile per pedopornog­rafia, e ha dovuto vedersela per lo più con i propri superiori che hanno prontament­e agito anche per togliersi dall’imbarazzo dei genitori, che si erano interrogat­i sull’opportunit­à di continuare il percorso della cresima dei loro figli insieme a una persona con questa personalit­à.

Invece il caso del sacerdote taglieggia­to e minacciato nell’alta Padovana potrebbe fare strada, dal momento che ci sarebbero le prove di un reato a supporto della tesi investigat­iva. La segretezza sul nome della vittima è massima, anche perché non è escluso che la donna abbia solo millantato la relazione al centro del ricatto.

Inchiesta

Aperto un fascicolo in procura su segnalazio­ne della guardia di finanza

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