Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Camera ardente per Giulia, autopsia conferma: uccisa da strangolam­ento

- Antonio Andreotti

La causa del decesso compatibil­e con uno strangolam­ento.

Questi i primi esiti dell’autopsia eseguita ieri in ospedale a Rovigo sul corpo di

Giulia Lazzari

(nella foto), la

23enne di Adria morta lo scorso 17 ottobre al nosocomio rodigino dopo 9 giorni di coma farmacolog­ico. La giovane donna era stata strangolat­a lo scorso 8 ottobre nella sua casa di Adria dal marito 28enne Roberto Lo Coco (avvocato d’ufficio Anna Osti), reo confesso. L’uomo (nella foto) è in carcere a Montorio di Verona ed è accusato di omicidio premeditat­o. All’autopsia, eseguita dal medico legale ferrarese Lorenzo Marinelli, ha partecipat­o anche un consulente dei due genitori della 23enne (avvocato Enrica Fabbri) costituiti parte offesa.

Intanto la città di Adria, ancora scossa per l’accaduto e in attesa della data dei funerali, si sta preparando all’ultimo saluto a Giulia Lazzari. Dopo la partecipat­a fiaccolata di sabato sera per le vie del centro, alla «Casa delle associazio­ni» in via Dante i volontari della Croce verde adriese stanno allestendo una camera ardente. Tanto che l’assemblea, prevista per stasera nello stabile, del movimento civico «Impegno per il Bene Comune» è stata rimandata al 5 novembre sempre lì. E continua, fino al 30 novembre, la raccolta fondi della Croce Verde di Adria «Una luce per Giulia» per il pagamento delle esequie e per creare un fondo vincolato per il futuro della figlia di 4 anni della giovane e di Lo Coco.

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